“Durante l’audizione presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico, il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha delineato il quadro degli interventi messi in atto a livello nazionale per fronteggiare le emergenze e ridurre i rischi ambientali. L’Italia è esposta a molteplici rischi naturali, ma il Governo ha già predisposto strumenti normativi, risorse finanziarie e riforme per affrontarli. Tuttavia, il vero nodo critico resta l’attuazione locale. I dati parlano chiaro: in Emilia-Romagna, a fronte di oltre 1 miliardo di euro stanziati dal 2015, cui si aggiungono 378,8 milioni del Fondo di solidarietà dell’UE, è stato speso solo il 25,53%; in Toscana, su circa 880 milioni stanziati negli ultimi dieci anni, la spesa effettiva si ferma al 25,02%. Alla scarsa capacità di spesa si affianca una gestione del territorio spesso inadeguata: in Emilia-Romagna, la superficie urbanizzata ha superato l’8,9%; in Toscana, pur con una media del 6,2%, si raggiungono punte del 14% come a Prato. Preoccupa anche il dato secondo cui oltre il 30% delle nuove edificazioni in Toscana sorge in aree a rischio frana, di cui il 5% in zone a rischio elevato o molto elevato. Il Governo ha già avviato riforme per semplificare norme, coordinare gli interventi e rafforzare la governance, ma tutto questo non basta senza l’assunzione di responsabilità da parte delle Regioni. Non è accettabile che milioni di euro restino fermi mentre il territorio frana, si allaga, si sgretola. La tutela del territorio è una priorità nazionale, ma senza efficienza e responsabilità a livello locale, nessuna strategia potrà essere davvero efficace.”
Lo dichiarano in una nota i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico.