Annunciato da Zelensky un incontro con Donald Trump per stabilire la pace in Ucraina

Attualmente non si conosce la data ed il luogo in cui si verificherà il bilaterale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, un incontro che ha la finalità di fermare la guerra tra Russia ed Ucraina. L’annuncio di questa riunione è arrivato proprio oggi dal Premier ucraino, il quale avrebbe dichiarato di essersi interfacciato con Donald Trump telefonicamente: porgendogli i propri omaggi per la nomina nel Partito Repubblicano, esprimendo la sua ferma condanna per quanto accaduto nell’ultimo attentato in Pennsylvania lo scorso sabato, per poi augurargli forza e stabilità.

Zelensky avrebbe poi rimarcato l’importanza del supporto americano alla causa ucraina, specialmente sul versante bellico, affermando che l’impegno degli USA fino a questo momento sia stato fondamentale per la difesa dei territori aggrediti dall’esercito russo. Il Presidente ucraino ha poi ribadito l’importanza di un significativo sostegno “Bipartisan e bicamerale” per far sì che l’Ucraina possa continuare a sostenere le spese dovute alla propria difesa contro un nemico che non ha alcuna intenzione di arrendersi.

Non sappiamo quali siano state le risposte di Trump, ma stando alle parole di Zelensky. Sembra che la conversazione non sia stata negativa per entrambi: forse il Presidente ucraino, analizzando l’attuale scenario politico americano, sembra aver premonito un rovesciamento di fronte e conseguentemente una necessità di accordarsi anticipatamente per evitare di ritrovarsi impreparato di fronte ad una figura diversa da quella di Biden.

Ovviamente Donald Trump non potrà mai essere peggio del Presidente uscente, anche per quanto riguarda le sue abilità di negoziazione, dialettica ed astuzia in generale. Tuttavia, la possibile rielezione del Tycoon in qualità di Presidente americano a Novembre del 2024, potrebbe essere un punto di svolta per la fine del conflitto: inizialmente tra la Russia di Putin e l’America di Trump non correvano cattivi rapporti, una ragione in più per interfacciarsi con gli Stati occidentali dopo molto tempo. Sia chiaro, i rapporti tra Putin e Trump potrebbero essersi congelati dopo l’ultima volta, ma la possibilità di tornare sulle trattative per stabilire una tregua e far cessare i massacri non può essere impossibile da trovare.

Per quanto riguarda l’Ucraina, Zelensky nel corso di questi anni si è contraddistinto per le numerose richieste di armamenti, a causa degli ingenti attacchi subiti dall’Ucraina e dagli altrettanti incontri con Capi di Stato e Ministri per stringere rapporti di fiducia favorevoli per un supporto alleato di vario genere. In sintesi l’avvicinamento dell’Ucraina alla NATO ed all’UE, si è rivelata una scelta fondamentale: dunque un’alleanza duratura con Trump, così come l’accettazione e la fiducia nei suoi piani, sembra essere l’unica valida alternativa.

Stando poi all’ultima ridicola gaffe pronunciata da Biden al Vertice della NATO 7 giorni fa, con cui ha presentato il Primo ministro ucraino chiamandolo “Putin”, non c’è alcun dubbio che Zelensky possa soltanto guadagnare da un cambio della guardia in senso politico. Il Leader ucraino ha poi cercato di smussare gli angoli della vicenda, affermando che l’errore del Presidente democratico americano fosse perdonabile, ma non faremmo fatica a credere che in realtà sia rimasto infastidito da questa ennesima uscita fuori luogo.

Presto per dire se l’intesa con Donald Trump possa finalmente rivelarsi un punto di svolta per una guerra che sta allineando paesi totalitaristi contro gli stati europei ed occidentali, ma la fiducia non manca, specialmente dopo la tenacia con cui il Primo candidato repubblicano ha deciso di portare avanti tenacemente i propri impegni nonostante le avversità. 

Aldilà della telefonata tra i due Leader, sembra che adesso un punto di svolta sia molto vicino: i prossimi mesi riusciranno a dirci con fermezza in che modo cambieranno gli equilibri a livello globale e se lo faranno positivamente.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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