Antimafia, Ascari (M5S) nella bufera: rischia l’accusa di “segreto rivelato”. La stessa che rivolse a Delmastro

Scoppia il caso Ascari in commissione Antimafia, la deputata M5S rischia la stessa accusa che rivolse al sottosegretario Delmastro per il caso Cospito, ossia aver rivelato informazioni coperte da segreto. Durante l’audizione del giornalista Michele Santoro nella seduta dell’antimafia del 27 novembre, la Ascari nel suo intervento avrebbe violato il segreto su informazioni riguardanti Maurizio Avola, pentito della strage di via D’Amelio, al fine di screditarne il pentimento. È lo stesso Santoro a denunciare la vicenda in due lettere indirizzate al presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo e alla stessa deputata grillina: “Nel corso della mia recente audizione mi ha posto alcune domande che avevano come scopo quello di accertare la sincerità della collaborazione di Maurizio Avola in merito alla strage di via D’Amelio. Credo che derivassero da affermazioni, per altro secretate, di altri soggetti precedentemente sentiti dalla commissione Antimafia, piuttosto che da approfondimenti personali e che, quindi, lei non fosse in grado di percepirne la portata offensiva”. La fattispecie rientrerebbe negli articoli 326, 331 e 361 del codice penale (“diffusione di notizie con divulgazione vietata”, “obbligo di denuncia di notizie criminis da parte di pubblico ufficiale”, “omessa denuncia”). La Ascari si difende in una lettera indirizzata al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti: “Nel porre in commissione Antimafia una domanda a Michele Santoro, non ho rivelato informazioni coperte da segreto né ho fatto saltare presunte coperture di Maurizio Avola – e ribadisce – Non ho rivelato alcun segreto e svolgo il mio ruolo di parlamentare nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine e dell’accertamento della verità”. 

FdI: “Inaffidabile, si dimetta”

Il vicepresidente di Fratelli d’Italia al Senato, Antonella Zedda, parla di “toppa peggiore del buco” e accusa la parlamentare pentastellata: “apprendiamo con un certo stupore che secondo lei il regime degli atti della Commissione non lo stabilirebbe né la presidente, né il regolamento e nemmeno la legge istitutiva della Commissione, ma piuttosto la stessa Ascari che, sentito (chissà quando e perché) l’avvocato Repici, decide che sia l’audizione sia gli atti depositati dall’audito non siano più secretati. A tutto c’è un limite, e qui non si è superato soltanto quello dell’uso strumentale della Commissione proprio del M5S in questa legislatura, ma anche delle idiozie a cui si ricorre per autodiscolparsi. La legge istitutiva è chiara, il regolamento ancora di più e comunque ad oggi quegli atti e quell’audizione sono secretati nonostante vari e strani tentativi di cambiare le carte in tavola”. Il deputato FdI Alice Buonguerrieri ne chiede le dimissioni: “Ha commesso un errore gravissimo che potrebbe creare danni irreparabili. Una inaffidabilità politica dimostrata anche quando denigrava strumentalmente, con accuse infondate, il sottosegretario Delmastro delle stesse cose su cui oggi è chiamata a rispondere lei. Per far parte di una commissione che gestisce dati e informazioni così delicate e sensibili occorrono responsabilità e prudenza che Stefania Ascari non ha dimostrato di avere. Dovrebbe trarre le dovute conseguenze e dimettersi”. Oltre il danno anche la beffa per la Ascari, in quanto la notizia rivelata da Delmastro al collega Giovanni Donzelli (la visita di una delegazione Pd all’anarchico Alfredo Cospito sulla revisione del 41 bis) era classificata e non segreta come invece quella che avrebbe rivelato la pentastellata. 

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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