“I musei calabresi rappresentano una ricchezza inestimabile per la nostra Regione. Reggio, Locri Epizefiri, Sibari sono solo tre eccellenze rispetto ai beni architettonici conservati in Calabria e che meriterebbero di entrare a far parte del novero del patrimonio Unesco. Mi preoccupa, però, l’impiego delle risorse umane nella gestione dei tanti patrimoni calabresi, e proprio per meglio comprendere le difficoltà del settore, ho chiesto lumi al Ministero della Cultura con un’interrogazione a risposta in aula”.
A dirlo il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, componente della commissione Giustizia.
“Mi preoccupa ancora, ho riferito al Ministero – spiega il senatore – la notizia, riportata da fonti di stampa, rispetto al rischio di una prossima chiusura di musei e siti archeologici calabresi. Peraltro, secondo i sindacati le strutture calabresi sono ormai svuotate di dipendenti dopo l’emorragia determinata dai pensionamenti a cui non è corrisposto un adeguato turnover. La situazione più eclatante, rilevata già qualche mese fa, riguarda la Soprintendenza di Catanzaro e Crotone dove sono in servizio soltanto quattro persone (due amministrativi, un centralista e un architetto) che lavorano sotto la direzione dell’architetta Stefania Argenti, su una pianta organica ministeriale che ne contempla ben trentacinque”.
“Allarmante, in particolare – continua il senatore Rapani – la situazione dei siti pertinenti il Parco archeologico di Sibari e della Direzione regionale musei, dove il personale di accoglienza e vigilanza in servizio, già numericamente inferiore di oltre il 50% rispetto all’organico previsto, sarà a breve ulteriormente ridotto in vista dei pensionamenti ormai prossimi, a tal punto da non poter più garantire l’apertura nei prossimi mesi estivi. E se non si interverrà tempestivamente, tale situazione rischia di penalizzare la Calabria nell’accessibilità, fruibilità e promozione, soprattutto in vista della stagione turistica alle porte, di un patrimonio di inestimabile valore, quello archeologico e culturale, che costituisce una delle realtà più positive della regione; un patrimonio che, invece, deve costituire la leva strategica per il rilancio culturale, economico e sociale della Calabria”.
“Al Ministero della Cultura ho, quindi, chiesto se sia a conoscenza dei problemi che gravano sul comparto della cultura calabrese e se intenda sbloccare la condizione di stasi dei vincitori dei concorsi del Ministero stesso per ripianare le piante organiche e garantire la piena operatività dei musei e dei siti archeologici calabresi” conclude Rapani.