Che corressero da sempre gravi rischi, che fossero tra le forze dell’ordine quelle spesso chiamate a pagare con un tributo di sangue il loro impegno a favore dell’ordine pubblico, lo sappiamo da sempre. Ma che siano diventati una sorta di pungiball per chiunque – ci dispiace evidenziarlo, soprattutto immigrati clandestini – abbia voglia di sfogare i suoi più violenti e bassi istinti, è questione più recente. Prova ne sono i continui articoli di cronaca che affliggono i nostri media, almeno quelli rispettosi della professione, perché ce n’è sono alcuni che preferiscono la censura a una brutta notizia, magari per “buona pace” del lettore…
Comunque, a dare un’occhiata in giro solo nell’ultima settimana, ecco cosa esce fuori.
Benevento: H.F., di 29 anni, nigeriano, ospite di un centro di accoglienza in città, in evidente stato di ebbrezza alcolica, inizia a molestare i passanti nel centro storico. La segnalazione arriva ai carabinieri che mandano sul luogo una vettura. L’extracomunitario, però, invece di preoccuparsi per l’arrivo delle forze dell’ordine, la prende malissimo, e reagisce colpendo uno dei militari all’avambraccio e al polso con una bottiglia, e procurando al carabiniere varie contusioni. Bloccato e arrestato con le accuse di ubriachezza molesta, lesioni personali, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, viene rilasciato già il giorno dopo con il solo “obbligo di firma” che già immaginiamo quanto rispetterà…
Pisa: esiste addirittura un video, divenuto virale, che mostra un senegalese avvicinarsi da dietro a un carabiniere che sta per risalire sulla vettura di servizio e, dopo averne richiamato l’attenzione, colpire il militare con un pugno in faccia, a freddo. La vettura dei carabinieri si trovava in loco per un normale controllo su un gruppo di venditori abusivi di merce contraffatta, e i carabinieri avevano appena proceduto al sequestro di decine di borse tutte fasulle ma dai marchi altisonanti. Il senegalese in questione, però, non si è solo limitato a colpire il primo carabiniere, ma ne ha ferito anche un altro, procurandogli la frattura del setto nasale e una prognosi di 30 giorni. In tutto questo, connazionali dell’extracomunitario hanno anche inseguito l’auto dell’Arma cercando di bloccarla, probabilmente per continuare l’aggressione o magari per recuperare la merce sequestra. Impossibile, in tutto ciò, fermare l’esecutore materiale dell’aggressione che ha potuto allontanarsi grazie alla complicità dei suoi amici, e che risulta ancora uccel di bosco.
Due brevi di cronaca, dunque, ma che sono solo la punta dell’iceberg di una tendenza che dovrebbe preoccupare e far riflettere. Invece ciò che colpisce anche di più, è da una parte una certa stramba tolleranza dei nostri magistrati nei confronti degli stranieri soprattutto se presunti rifugiati e clandestini certi e, come l’ha definito qualcuno, “l’assordante” silenzio della novella ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, che fino ad ora non ha speso una parola a favore degli aggrediti. Chissà cosa ne pensa Salvini, il neo ministro degli Interni da parte del quale ci aspettiamo una precisa presa di posizione, magari stavolta coi fatti.