Caso Ramy, la sinistra infiamma la piazza e condanna i carabinieri

Dopo il video sulla morte di Ramy la politica si divide. Salis incita alla rivolta: “ci sarà giustizia solo grazie alle proteste del popolo meticcio del Corvetto”. Salvini ribadisce: “Sto con i carabinieri”

La sinistra diventa perito, avvocato e giudice nel processo ai carabinieri per la morte di Ramy. Dopo il video in cui si vede l’inseguimento dei carabinieri con il successivo speronamento dello scooter su cui viaggiavano Bouzidi (il guidatore) e Ramy, la sinistra attacca gli agenti, considerati colpevoli per la morte di Ramy avvenuta dopo 8 km di corsa matta per le strade di Milano, dopo che i due ragazzi non si erano fermati all’alt degli agenti. 

Mentre la Procura valuta la possibilità di contestare a uno o più carabinieri, oltre alle accuse già formulate, l’ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale, l’attacco più pesante arriva dall’europarlamentare Ilaria Salis: “Le parole dei Carabinieri, e ancor più il loro comportamento, sono inaccettabili in un paese civile – e loda la rivolta del Corvetto – Se oggi il caso non può più essere insabbiato, come è già accaduto altre volte in situazioni simili, lo dobbiamo anche alle proteste del quartiere Corvetto, grazie a cui l’opinione pubblica ha iniziato a interessarsi della vicenda. Lo dobbiamo alla comunità di amici e solidali che reclamano verità e giustizia per Ramy e Fares. Ma queste proteste raccontano qualcosa che va oltre Corvetto: ci parlano del razzismo sistemico e del classismo che permeano la nostra società e che si manifestano nella mancanza di opportunità per chi vive nelle periferie e, spesso, negli abusi di potere”. La collega Ilaria Cucchi, anche lei di Alleanza Verdi e Sinistra, è sulla stessa linea in una lettera che ha scritto da “privata cittadina” al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, dove chiede la “sospensione e destituzione dei carabinieri che hanno messo negli atti ufficiali una ricostruzione dell’accaduto che mi pare incompatibile con quanto documentato dalle immagini”. Pare inutile quindi fare il processo, il verdetto è già stato emesso: i carabinieri sono colpevoli, non serve aspettare la magistratura e gli organi competenti, per la condanna definitiva basta un video. 

Di tutt’altro avviso i politici di centrodestra: il vicepremier Salvini ribadisce che “di fronte a un posto di blocco forzato, i carabinieri hanno fatto il loro dovere in una situazione ad alto rischio. Lasciatemi dire che provo sdegno verso chi dalla mattina alla sera, su giornali e social, getta fango sulle nostre forze dell’ordine”. Sostegno agli agenti che arriva anche dal deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli: “Dispiace sempre quando muore un giovane. Dopo aver visto questo video, resto però ancora più convinto che i Carabinieri abbiano fatto solo il proprio dovere. Chi scappa così dalle forze dell’ordine ha torto. Punto”. A cercare di non far divampare la polemica ci prova il padre di Ramy che lancia l’ennesimo appello alla serenità: “Ho chiesto ai suoi amici di mantenere la calma”. Il rischio è che le parole della sinistra possano portare a nuovi scontri nelle piazze, la cartina di tornasole potrebbe aversi già oggi a Torino, dove vi sarà una manifestazione per chiedere “giustizia per Ramy”.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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