Contesto e religione

Dalla lettura delle lettere di Pascal, appellate le Provinciali, emerge qualche dato davvero rilevante che contestualizza l’ambito meramente religioso e teologico al tempo storico in cui le queste lettere vennero scritte; oltre i ripetuti inviti al Pascal stesso da parte di interlocutori diversi, quasi esclusivamente gesuiti, che aderivano compiutamente al dettato morale di Luigi de Molina, gesuita ed autore del “Concordia liberi arbitrii cum gratiae donis”, con cui il gesuita ritenne che la grazia fosse destinata a chiunque e che l’uomo con il libero arbitrio scegliesse se accogliere la stessa grazia ovvero no; con questa concezione della grazia ricevuta da Dio lo sviluppo del pensiero gesuita emerge dalle stesse lettere, soprattutto per il contesto storico e morale del XVII secolo, che possiamo rilevare anche da un celebre romanzo di Dumas quale i “Tre moschettieri”, quando D’Artagnan deve affrontare tre duelli con i futuri compagni di spada, questo esempio è necessario poiché nella settima lettere Giovanni d’Alba, gesuita ed interlocutore di Pascal in questa lettera, afferma che: “…un uomo armato può perseguire chi lo abbia ferito, se lui ritiene che sia stato offeso e il suo onore ferito”, quindi il pensiero teologico si adegua al contesto sociale che prevede anche duelli e omicidi se il motivo lo permette, quindi anche la fervente morale cattolica curata e propagandata dai gesuiti trova un contesto storico da cui non poter prescindere, quindi anche il dettato teologico viene surclassato dalla concreta moralità umana.

Alessandro Lusana

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