I dati sono di quelli autorevoli. Parla il centro studi di Confcommercio: i consumi delle famiglie italiane aumenteranno questo dicembre. Arriveranno quest’anno a 1906 euro per nucleo. La crescita, netta, è del 6,6% rispetto allo scorso anno, quando in realtà i consumi già erano in crescita dopo il periodo buio della pandemia. Tre anni di sofferenza. Poi l’ascesa di Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio della nostra Nazione, la ripresa economica, il taglio del cuneo fiscale, l’aumento del Pil. I redditi ne hanno risentito, a quanto pare, positivamente. Il tutto anche a fronte di un’inflazione che ormai si è riusciti a controllare, stabile all’1,4%: insomma, è aumentato il potere d’acquisto degli italiani. Altra nota positiva è che, quando ci si ritrova di fronte ad aumenti delle entrate, non sempre i consumi crescono: questo, ovviamente, avviene perché i cittadini tendono a preservare parte delle loro entrate. Se invece aumentano anche i consumi, vuol dire che c’è stato ampio margine di crescita. Vuol dire che il lavoro dell’esecutivo, le sue politiche espansive a favore dei redditi medio-bassi stanno funzionando.
Stime rosee per il 2025
Aumentano, infatti, anche i miliardi dedicati alle tredicesime: sono 45 miliardi, 3,7 miliardi in più rispetto a dicembre dello scorso anno. In più, c’è il “bonus di Natale” elargito alle famiglie con redditi più bassi per un valore complessivo di 400 milioni di euro. La spesa per Natale cresce di quasi due miliardi quest’anno: da 8,1 miliardi a 9,8. Già lo scorso anno l’aumento fu sostanzioso: da 7,2 miliardi a 8,1. I consumi, del resto, è stata già alta durante il Black Friday, l’ultimo venerdì del mese di novembre dedicato ai super sconti, con una spesa di circa 220 euro pro-capite. Spese che comunque non scoraggiano quelle di Natale: ogni italiano spenderà circa 207 euro, molti più dei 186 dello scorso anno e i 157 di due anni fa. Raggiunti, insomma, i livelli pre-pandemici e ci si aspetta ulteriori aumenti per il 2025.
Numeri importantissimi che, accostati ai dati riguardo all’aumento costante degli occupati (in quantità e in qualità: calano i precari, crescono ancora i contratti stabili), raccontano una situazione estremamente positiva che ora sta vivendo l’Italia. Mentre i principali competitors europei vivono una condizione di forte instabilità politica (in Germania si voterà a inizio 2025, in Francia ieri è caduto il terzo governo dell’anno solare) che si ripercuote inevitabilmente anche sull’economia, l’Italia è forte di un governo stabile, coeso e pragmatico, che favorisce la crescita economica del suo Paese.
Accolgono ovviamente con gioia i dati, i membri di Fratelli d’Italia. “Il segno ‘più’, per i dati economici, è quello che contraddistingue i due anni di Governo Meloni” dice Giorgio Salvitti, senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Finanze. Secondo Salvitti, tale crescita è arrivata “grazie all’aumento della occupazione, con un tasso oltre il 60%, al taglio della pressione fiscale, con gli interventi mirati del taglio del cuneo per le fasce di reddito medio-basse, e al bonus da 100 euro approvato con il Dl Fisco. A dimostrazione che le politiche economiche del Governo Meloni portano risultati e che ci impongono di continuare a lavorare su questa strada, quella giusta, per garantire una iniezione di liquidità, fondamentale per cittadini e imprese”.