Da domani 30 mila persone al Giubileo delle Forze armate Domenica in Piazza San Pietro la messa presieduta dal Papa

Sono oltre 30 mila le persone che si sono iscritte al Giubileo delle Forze armate, di Polizia e di Sicurezza che si svolgerà domani e domenica a Roma e in Vaticano. I partecipanti saranno 20 mila dall’Italia, mentre le altre delegazioni proverranno da circa 100 Paesi. Sono i ‘numeri’ riferiti oggi in una conferenza stampa in vaticano dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e delegato del Papa per l’organizzazione dell’Anno Santo 2025. Illustrando il programma dei due giorni, Fisichella ha spiegato che domani mattina si aprirà il pellegrinaggio dei partecipanti per il passaggio della Porta Santa di San Pietro, lungo il tragitto che parte da Piazza Pia. 

Nel pomeriggio, alle 15.00, in Piazza del Popolo è previsto un momento di benvenuto da parte delle Forze armate italiane alle delegazioni straniere e alla città di Roma: l’evento sarà condotto da Francesca Fialdini e vedrà la partecipazione della banda Interforze italiana, di alcune fanfare e del musicista e cantautore Raphael Gualazzi. Infine domenica alla 10.30, in Piazza San Pietro, la messa presieduta da papa Francesco, e al termine i partecipanti che non l’hanno ancora fatto potranno attraversare la Porta Santa della Basilica Vaticana. 

Alla domanda se vista la bronchite di cui soffre in questi giorni (oggi e domani le sue udienze si svolgono a Casa Santa Marta) il Papa sarà effettivamente presente alla celebrazione, Fisichella ha risposto: “Non ho sentito il Santo Padre, però le udienze continuano regolarmente, come anche dal Bollettino della Sala stampa. Ad oggi nessuna modifica al programma ufficiale del Giubileo. Quindi il Papa dovrebbe essere presente e presiedere la Santa Eucaristia”.

 Tra le personalità che saranno presenti al Giubileo delle Forzearmate, i ministri Guido Crosetto e Matteo Piantedosi, e il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche mons. Sergio Siddi, vicario generale dell’Ordinariato Militare in Italia; l’ammiraglio di divisione e capo si Stato maggiore Fabio Agostini, del Comando Operativo di Vertice Interforze; il tenente colonnello Ozren Lukenda, della Marina Militare della Croazia, ufficiale di Stato maggiore nella missione Eu Navfor Med-Irini. 

Nella Bolla di indizione del Giubileo, ha ricordato mons. Fisichella, papa Francesco “dopo aver ricordato che la speranza non è soltanto un annuncio, ma richiede dei segni concreti che la rendano visibile ed efficace, al primo posto richiama al tema della pace ed alla sua urgenza per il mondo, soprattutto per alcune regioni che vivono in stato di guerra e di violenza. Il Giubileo delle Forze armate, di Polizia e Sicurezza, si colloca all’interno di questo orizzonte che impone in prima in prima istanza il richiamo alla pace”. 

L’arcivescovo ha posto l’accento sull'”azione concreta che le Forze armate, di Polizia e Sicurezza svolgono in prima istanza nel loro contributo per l’impegno di realizzare la pace: una pace concreta, che si realizza ogni giorno nelle nostre città, sotto i nostri occhi, dove ognuno di questi uomini e donne offrono il meglio per il servizio alla società, perché sia tutelata e sicura”. 

Guardando, poi, a Roma, Fisichella ha evidenziato il grande lavoro svolto dalle forze di sicurezza, rilevando come, “grazie al loro impegno discreto, ma costante, i pellegrini ei cittadini si sentono al sicuro per potere vivere e celebrare il Giubileo in pace”. L’auspicio è che ciò che possa accadere anche nelle altre parti del mondo. 

L’ammiraglio Agostini ha tracciato una panoramica dell’impegno delle Forze armate per la pace, ha ricordato le 37 missioni internazionali, con circa 7.700 uomini e donne, dispiegati in 25 diversi Paesi tra Europa, Medio Oriente, Africa, Mediterraneo. Complessivamente, ha aggiunto, 15.000 militari sono dediti ogni giorno alla sicurezza dell’Italia e internazionale, con compiti di sicurezza e stabilizzazione, addestramento delle forze armate locali, prevenzione di terrorismo, pirateria, traffici illeciti e deterrenza di eventuali atti di aggressione ai Paesi europei. Non manca, inoltre, il supporto umanitario alle popolazioni in difficoltà. 

Un punto particolare del suo intervento Agostini lo ha dedicato infatti a Gaza: “Siamo intervenuti dall’inizio della crisi – ha ricordato – con la nave ‘Vulcano’ e dal dicembre 2023 al febbraio 2024 un team sanitario interforze ha curato e circa 69 pazienti minori”. Il medesimo impegno si è registrato in Libano, prestando assistenza ai civili feriti a causa del conflitto in corso; nel ponte aereo con la Giordania per trasportare medicinali a Gaza; e nella riapertura del valico di Rafah. E sono allo studio operazioni nuove umanitarie nelle medesime regioni, perché “la pace e la sicurezza non sono mai scontate”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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