“Io sono qui per portarvi gli auguri della Nazione e la riconoscenza del popolo italiano”. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel saluto al contingente italiano in Lituania e ai contingenti collegati esprime tutta la sua riconoscenza. “Io torno a casa dalla Finlandia, come fa la gran parte di coloro che lavorano fuori casa. In Italia la gran parte delle persone è impegnata a organizzare il pranzo di Natale o a comprare regali e si preparano a riabbracciare le proprie famiglie. Voi non lo farete, so che vi pesa, ma forse vi peserebbe di più sapere che non state facendo il vostro lavoro per garantire sicurezza e serenità alle vostre famiglie e a milioni di famiglie che non vi conoscono e forse neanche se ne rendono conto”.
“La patria è una madre che vuole essere da voi e dirvi grazie e Buon Natale, apprezza gli straordinari sacrifici che fate” e, aggiunge, “io sono qui per ricordare agli italiani quanta parte della nostra credibilità passa dai vostri sacrifici e determinazione”.
E ricordarlo “a quanti si riempiono la bocca della parola pace ma non ricordano che non è qualcosa che abbiamo di garantito, è qualcosa che va difeso ogni giorno. A quei tanti che dicono che le spese per la difesa non sono forse così utili, vale ricordare che ci consentono di garantire il transito delle navi mercantili senza aumenti dei prezzi, di costruire pace e benessere di nazioni martoriate dalla guerra, di produrre deterrenza che consenta di non far avvicinare i rischi alle nostre case. Va detto a voce alta”.
Una brevissima pausa e subito dopo la premier cita uno dei capolavori di Tolkien: “Nel ‘Signore degli anelli’, che io cito spesso, ma non è l’unico libro che ho letto giuro, Faramir parlando della battaglia dice: ‘Non amo la lucente spada per la sua lama tagliente, né il guerriero per la gloria né la freccia per la sua rapidità. Amo solo ciò che difendo’. Non si sceglie di essere un soldato per odio ma per amore, non perché si ama la guerra ma perché si ama la patria e la patria ha bisogno di essere difesa” ha proseguito la presidente del Consiglio salutando i contingenti a Siauliai, in Lituania.
E alla fine commossa conclude: “Questo lavoro lo fate voi. Non vedrete i vostri figli che scartano i regali a Natale ma l’Italia anche per questo vi è riconoscente e sono certa che i vostri figli saranno adeguatamente fieri di voi come l’Italia intera”.