Dl Cultura: FdI, nuovo passo per la ‘rivoluzione dolce’

“Il Dl Cultura è un primo passo per rispondere alle esigenze del settore della cultura. Abbiamo dato una prospettiva e affermato una visione che materializza e mette a terra il programma elettorale di Fratelli d’Italia: di sostegno all’editoria, allo spettacolo dal vivo, ai borghi, all’audiovisivo. Lo abbiamo fatto con due principali direttrici: il Piano Olivetti e la cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato. Abbiamo dato una risposta alle esigenze della filiera editoriale; abbiamo stanziato 10 milioni di euro per sostenere il giornalismo culturale; abbiamo riformato i finanziamenti per gli istituti culturali”. 

Così è intervenuto Federico Mollicone – Presidente della Commissione Cultura della Camera e relatore del Dl Cultura – in dichiarazione di voto per Fratelli d’Italia sulla fiducia al Governo Meloni. “Il Piano Olivetti – grazie al lavoro di commissione – vedrà ulteriori riferimenti alla cultura del movimento, alla promozione dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, alla promozione della digitalizzazione del patrimonio librario e dell’alfabetizzazione digitale, della produzione culturale e artistica giovanile, alla diffusione delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini, e la necessità di coinvolgere il Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale delle periferie. Al fine di favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a trentacinque anni di età abbiamo istituito un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro – saranno stanziati dando priorità alle aperture in aree interne e svantaggiate, in aree prive di librerie o di biblioteche, ed è prevista una specifica destinazione, quanto ad 1 milione dei 4 stanziati, per le librerie collocate in talune tipologie di piccoli comuni, ove siano l’unico punto vendita di libri nel comune.

Abbiamo istituito un fondo di 25 milioni al fine di sostenere la filiera dell’editoria libraria, anche digitale, nonché le librerie caratterizzate da lunga tradizione o interesse storico-artistico, le librerie di prossimità e le librerie di qualità esistenti sul territorio nazionale”.
Sul Piano Mattei per la cultura, il Presidente Mollicone ha proseguito: “La cultura è un elemento essenziale dell’identità italiana nel mondo. La visione del Piano Mattei, in questo senso – e siamo stati i primi ad evocarlo fin dalla scorsa legislatura – è la testimonianza di quanto per noi la promozione culturale ricopra un ruolo fondamentale nella politica estera della nostra Nazione. Nel quadro del Piano Mattei il Governo ha dato un forte impulso alla politica culturale dell’Italia in senso inclusivo e concreto. Abbiamo avviato un dialogo con i Paesi africani singolarmente, come membri dell’Unione Africana e come parte delle Organizzazioni Internazionali, a cominciare dall’Unesco. La promozione degli scambi interculturali e la valorizzazione del patrimonio culturale rappresentano un fondamentale volano di sviluppo socioeconomico e di prosperità a lungo termine”.

In riferimento, invece, all’emendamento sul Memoriale della Shoah di Milano, il relatore del decreto legge ha sottolineato: “Ringraziamo il ministro Giuli e il presidente Meloni per il sostegno al settore culturale. Mi fa piacere, simbolicamente, citare lo stanziamento di 300 mila euro annui a decorrere dal 2025 a favore della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, al fine di favorirne la fruizione e la valorizzazione. Questo intervento – suscitato dalle comunità e dalla Senatrice Ester Mieli – rende una visione culturale in una politica attiva del Governo Meloni e del Ministro Giuli, del ministro Bernini e del ministro Valditara. Non possiamo dimenticare, non possiamo non mantenere viva la fiamma del ricordo della terribile tragedia della Shoah, anche tramite l’azione del Parlamento. Un ringraziamento – che risulterà inaspettato – ai colleghi delle opposizioni – l’onorevole Manzi, l’onorevole Orfini, l’onorevole Orrico, l’onorevole Grippo, tra gli altri – che hanno lavorato intensamente in VII Commissione con un approccio collaborativo. Il 40 per cento degli emendamenti approvati infatti è a firma delle opposizioni. Questo dimostra che c’è stato un confronto. Per noi cultura non significa egemonia, ma sintesi tra le varie visioni presenti nell’arco parlamentare.

“Nel ricordare i motivi della fiducia, il Presidente Mollicone ha evidenziato: “Noi oggi ribadiamo la nostra fiducia al governo Meloni. La ribadiamo perché abbiamo il tasso di occupazione più alto dalla Spedizione dei Mille e il tasso di disoccupazione più basso da quando è stato lanciato il primo iPhone. I dati Istat hanno confermato questa tendenza, e ci dicono che il tasso di occupazione è arrivato al 62% e che la disoccupazione continua a calare, con una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Il tasso di occupazione femminile è il più alto di sempre e che per la prima volta abbiamo superato il tetto dei dieci milioni di donne lavoratrici. In queste ore, i colleghi dell’opposizione sono andati fuori tema e per questo è necessario fare un quadro completo delle politiche del Governo. La ribadiamo perché siamo il Governo che, con oltre 305 miliardi di export, ha raggiunto il valore più alto degli ultimi dieci anni – un segno positivo della forza del nostro sistema produttivo e della competitività globale. Appena poche settimane fa abbiamo superato il Giappone: siamo ormai la quarta potenza mondiale per il volume di beni e servizi venduti all’estero.” 

Il Presidente Mollicone, infine, ha concluso: “Stiamo riportando al centro la Bellezza e la grandezza dell’Italia nel mondo. Come diceva Adriano Olivetti – in nome del principio di sintesi – a cui si ispira questo decreto legge: ‘abbiamo portato in tutti i villaggi le nostre armi segrete: i libri, i corsi, le opere dell’ingegno e dell’arte.’ Con questa stessa visione culturale – e per proseguire la rivoluzione dolce, per cui milioni di italiani ci hanno votato, che stiamo conducendo con il Ministro Giuli – voteremo la fiducia al Governo del Presidente Meloni”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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