Economia e investimenti: ad Atreju l’Italia forte che affronta le crisi

L’economia italiana è in salute. Vive un periodo positivo rispetto al passato e rispetto soprattutto alle condizioni degli altri Stati membri, delle grandi potenze economiche e importanti per l’Unione europea. Su tutti, Francia e Germania, che faranno fatica anche a chiudere i lavori per le rispettive leggi di Bilancio. L’Italia invece è in linea con le richieste e i vincoli europei e presenterà in tempo, come fatto negli ultimi anni, la finanziaria.

Sicuramente, ad aiutare la crescita italiana c’è la scelta di investire: si è scelta la strada della produttività e degli investimenti, anche e soprattutto attraverso politiche espansive, che hanno aiutato il potere di acquisto delle famiglie. Ad Atreju è intervenuto il ministro dell’Economia e della Finanza, Giancarlo Giorgetti, che ha rassicurato la platea della sala Cristoforo Colombo: la revisione del Pil al ribasso “non cambierà i numeri di finanza pubblica”, non avrà ripercussioni sulla prossima manovra finanziaria. Dunque, “continuiamo a fare meglio delle promesse” rispetto, come detto, a una situazione geopolitica molto complessa.

C’è dunque da lavorare sugli investimenti. Ed è questo, ad esempio, il ragionamento che è alla base della cosiddetta Ires premiale inserita nella legge di Bilancio e che, con un investimento di 400 milioni di euro, provvederà a ridurre le tasse per le imprese che scelgono di reinvestire buona parte dei loro guadagni nella stessa azienda. È d’accordo, del resto, il neo promosso ministro per gli Affari europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr, E sono proprio gli investimenti ad essere alla base del Pnrr. Investimenti, dunque, non solo per aiutare il Pil, ma anche la spesa dei cittadini. Sulla questione delle proroghe al Pnrr, Foti ha ribadito che “l’obiettivo resta il 2026”. Nessuna proroga, dunque, almeno per ora: non ci si può permettere di perdere altro tempo. Anche perché i dati dicono effettivamente che l’Italia sta ottenendo risultati molto positivi: è tra i Paese che ha ottenuto di più, è il Paese che è più avanti in fatto di fondi ricevuti e si accinge a ottenere la settima rata da 18 miliardi per le prossime settimane. Dovrebbe tornare un po’ di positività, al posto del “catastrofismo inutile” che si sente troppo spesso in giro. Anche perché una concezione positiva può aiutare l’economia e gli stessi investimenti.

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