“Il consiglio dei ministri vara una stretta sui reati minori che consente la detenzione di madri (soprattutto se recidive) con bambini di età inferiore a tre anni Sarà il giudice a valutare l’opportunità della detenzione che finora era invece assolutamente proibita.”
Nel virgolettato l’ennesima cantonata di Repubblica che sottolinea aspetti del nuovo pacchetto sicurezza varato dal Governo Meloni che non corrispondono al vero.
Infatti, la detenzione come extrema ratio per madri con prole da 1 a 3 anni è già consentita dalla legge (art. 14 legge 354/1975 sull’ordinamento penitenziario) e questa disciplina resta immutata.
In realtà le due novità del DDL sono:
1) Si estende la possibilità di eseguire la pena negli istituti a custodia attenuata per detenute madri (di prole da 1 a 3 anni), quindi in alternativa al carcere: questo prima non era previsto perché gli ICAM sono usati solo per misure cautelari nella fase delle indagini e del processo, non per l’esecuzione di sentenze di condanne
2) Per le donne in gravidanza e madri di bambini fino a 1 anno, per le quali era sempre obbligatorio il rinvio della esecuzione della pena, ora si prevede il rinvio facoltativo. La pena sarà eseguita con misure alternative alla detenzione, come l’affidamento in prova, oppure sarà applicata la detenzione domiciliare o in case famiglie o in case di cura e assistenza; infine, solo se recidive e se vi è un grave pericolo di commissione di altri reati, queste ultime dovranno espiare la pena negli istituti a custodia attenuata per detenute madri, giammai in carcere.
FdI: su donne incinte sinistra dice il falso
“Sconsiderata la lettura che le sinistre, per il tramite dei loro giornaloni, danno delle misure assunte oggi in cdm.” Fa sapere Sara Kelany, deputato e responsabile immigrazione di Fratelli d’Italia. “Accusano il governo – continua – di voler mandare le donne incinte e madri di piccoli in carcere, nulla di più falso. La realtà è che si permette, per chi è madre di figli da uno a tre anni di scontare la pena in istituti di custodia attenuata, in cui i figli possono essere accuditi, cosa che fino ad oggi non era prevista. Mentre per le donne incinte e mamme di figli fino ad un anno, nei confronti delle quali fino ad oggi non poteva essere eseguita la pena, si stabilisce che potranno essere applicate misure alternative alla detenzione, come la detenzione domiciliare o in case famiglia o in case di cura e assistenza. Poi solo se recidive e se dovesse sussistere un grave pericolo di commissione di altri reati, dovranno espiare la pena negli istituti a custodia attenuata per detenute madri, ma non in carcere! L’interesse che persegue il governo, di pari passo con quello della sicurezza dei cittadini, è sempre quello della tutela dei più fragili.”
Sì, va bene, ma personalmente proporrei un trattamento più drastico: allontanemento dei figli, carcere, e per il conteggio della pena la somma delle pene di ciascun reato reiterato, senza lo “sconto quantità” adesso in uso.
con affetto
Alessandro
Se per 1 furto la pena fosse 1 anno, per 2 furti dovrà essere 2 anni, per 3 furti 3 anni: è solo una questione di ADDIZZIONE. Cioè: più furti – scippi- borseggi fai, più devi vedere il sole a quadretti. Ma forse certi magistrati non sono molto avvezzi all’aritmetica.