“La scuola italiana non è all’altezza delle sfide dei nostri tempi e una delle cause è lo scollamento fra pensiero scientifico e formazione. Per proiettare nel futuro la nostra società dobbiamo iniziare a investire per davvero nel valore del merito”.
Lo ha affermato il filosofo e scrittore Stefano Zecchi, intervenendo a “La cultura della libertà”, la tavola rotonda su giovani, istruzione e cultura coordinata dai parlamentari meloniani Federico Mollicone e Carmela Bucalo, che ha dato il via, fra gli altri dibattiti, alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia in corso di svolgimento a Milano.
“I nostri ragazzi non vogliono né prepende né assistenzialismo ma vogliono competere con i loro colleghi del mondo.
Si sentono fieramente italiani ma al contempo cittadini del mondo e in questo quadro l’Europa sta loro stretta – ha sottolineato Zecchi -. Dobbiamo puntare ai giovani che studiano e dobbiamo investire nel merito”.
“Metà dei concorsi universitari finisce nelle mani dei tribunali perché al merito prevalgono altre logiche – ha chiosato Zecchi -. Un retaggio che parte da lontano, che resiste per la protezione di un certo sindacalismo del mondo della scuola”.