“Il disegno di legge costituzionale sulla riforma della giustizia attua ciò che è scritto nel programma elettorale del centrodestra su cui hanno votato i cittadini. La separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti, con l’istituzione di due distinti CSM, persegue l’obiettivo imprescindibile di garantire la terzietà del giudice e la parità effettiva tra accusa e difesa, completando così il percorso iniziato con la riforma Vassalli di fine anni 80 per l’attuazione del processo accusatorio. Ora il disegno di legge arriva in Parlamento e in quella sede potrà essere ancora migliorato con il contributo di tutti i soggetti interessati. A prescindere però dalle diverse convinzioni a riguardo, una cosa è certa: la maggioranza ha il diritto dovere di realizzare il proprio programma e di far rispettare la volontà espressa dagli elettori”.
Lo ha detto Andrea Pellicini, componente della Commissione Giustizia alla Camera, di Fratelli d’Italia.