A Cernobbio industriali e imprenditori attendevano di sapere quale sarà la strategia dell’Italia nei prossimi mesi in ambito economico. La nostra Nazione riveste ormai una posizione di interesse, seguendo una strategia nuova che ha attirato l’attenzione di tutti: qual è la ricetta utilizzata da Giorgia Meloni per alzare l’occupazione e il Pil con alle spalle debiti pregressi e macigni come quello del Superbonus? Come continuerà il governo a favorire una tale politica espansiva? Cosa ci sarà nella prossima legge finanziaria nel rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità? Tutti quesiti che suscitano interesse: tra un progressismo (scusate l’ossimoro) ormai stantio e un sovranismo che sa di populismo, la linea politica conservatrice di Giorgia Meloni è diventata un modello da esportare, al quale tutti guardano con attenzione: come fanno ad arrivare certi risultati, così positivi, in un periodo di stagnazione globale?
I temi
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato alla platea che “il Pil cresce più della media Ue, che “abbiamo il tasso di disoccupazione più basso dal 2008”, che “i contratti stabili sono in aumento”, che il precariato “diminuisce”. Ha ricordato che per la nostra economia è fondamentale avere un esecutivo stabile, che il suo, salito in carica nell’ottobre del 2022, è attualmente “il nono governo più longevo, se arrivo a Natale sarà il sesto”, a dimostrazione anche della precarietà degli esecutivi precedenti e della grande litigiosità dei partiti di sinistra che li componevano (non a caso i più longevi, per ora, sono quelli guidati da Silvio Berlusconi). Ha parlato di altri temi, comunque funzionali al mondo dell’economia e della finanza, come la transizione ecologica, materia alla quale, secondo la premier “non sono riuscita a dare l’adeguata visibilità”, anche se “parliamo di 6,3 miliardi di euro che sono a disposizione delle imprese, particolarmente proprio per efficientare sul piano energetico e digitale il loro lavoro”. Si è parlato di molte tematiche, come detto. E si è parlato anche dell’affaire Boccia-Sangiuliano, anche se non proprio accolto di buon grado dagli ospiti di Cernobbio.
“La mia visione è diametralmente opposta”
“Basta” gridavano gli imprenditori presenti alla convention, dopo l’ennesima domanda, in particolare quella del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, sulla tematica. Non è certo colpa sua se, con tante tematiche fondamentali per il Paese, in una delle più importanti convention sul tema economico-finanziario d’Italia, il “mainstream” richieda di parlare di questioni di gossip, tra l’altro già chiuse. Ma la risposta della platea è quello che un po’ chiunque abbia a cuore questa Nazione avrebbe voluto dare: basta con il gossip, siamo seri, c’è da lavorare. Ci sono in gioco interi comparti, c’è in gioco la vita delle persone, ci sono argomenti seri da affrontare e gli italiani non possono perdersi dietro questioni d’amore, la cui rilevanza mediatica è data dallo scopo che un certo mondo vuole perseguire. Il progressismo italiano ora è guidato da Maria Rosario Boccia, molti hanno ironizzato sul fatto che sia lei la donna forte a guida alla guida della sinistra. Ma ora che anche Cernobbio ha detto la sua, la sinistra dovrebbe rivedere i suoi piani. Anche perché, in tutta questa storia, si nasconde un controsenso: è l’esempio di Boccia, ciò che la sinistra ha in mente per le donne? La risposta della premier spegne le polemiche: “La mia idea su come una donna debba guadagnarsi il suo spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”.
Finalmente qualcuno che si ribella: parliamo di cose serie, basta con il gossip!