Era stata una delle grandi promesse lanciate da Fratelli d’Italia e dal governo: rilanciare Caivano e liberarla dal giogo della criminalità organizzata. Sembrava un’utopia, perché chi vive quelle terre si era rassegnato, vedeva il Parco Verde come un’area destinata inevitabilmente allo spaccio, senza speranza né possibilità alcuna di ripresa. E invece l’incredibile è stato fatto: “Lo vedo e non lo credo” commentò don Maurizio Patriciello all’ennesima visita della premier Giorgia Meloni nella cittadina in provincia di Napoli.
Adesso un’altra promessa impensabile sta diventando realtà: il modello Caivano non resterà un caso isolato. Il cambiamento conosciuto a Caivano, partito dalla vicenda dello stupro delle due cuginette di dieci anni, verrà esportato anche alle altre realtà difficili in Italia, anche perché non bisogna aspettare l’episodio simbolo di cronaca nera per agire. Si può e si deve lavorare anche in anticipo, per evitare che certe vicende possano verificarsi. Ci sarà bisogno di impegno, di volontà. Si dovrà lavorare per sensibilizzare, per istruire, per costruire. Ma quanto positivo visto a Caivano, fa ben sperare i cittadini perbene delle altre periferie difficili d’Italia.
Foggia, Milano, Sicilia: cosa c’è nel decreto
Dunque, è ufficiale: il modello Caivano sarà adottato anche da altre città della nostra Nazione. Nell’ultimo Consiglio dei ministri prima di Natale, il governo ha piazzato sotto l’albero il presente del cosiddetto decreto Caivano bis, volto soprattutto a estendere la struttura commissariale istituita per Caivano anche ad altre sette realtà difficili della nostra Penisola, con alcuni interventi anche sul Pnrr. Si tratta di comuni e aree metropolitane ad “alta vulnerabilità sociale”: Rozzano, Roma Quartiere Alessandrino-Quarticciolo, Napoli Quartiere Scampia-Secondigliano, Orta Nova, Rosarno-San Ferdinando, Catania Quartiere San Cristoforo, Palermo Borgonuovo. Probabilmente saranno a disposizione circa 180 milioni per il prossimo treno che il commissario straordinario Fabio Ciciliano dovrà utilizzare per predisporre un piano di riqualificazione infrastrutturale e sociale di queste zone, con la possibilità ad esempio di accelerare le procedure di concessione ad uso sociale di immobili pubblici per enti del terzo settore.
Sono coinvolte molte zone difficili: c’è il Foggiano con Orta Nova, c’è la Capitale, c’è il Milanese con Rozzano. C’è la Sicilia, con Catania e Palermo. Saluta con entusiasmo l’arrivo dei fondi il sindaco di Catania, Enrico Trantino: “L’obiettivo è quello di non lasciare nessuno indietro”. Si concentra sulla sua Palermo, poi, Carolina Varchi, deputato Segretario di Presidenza della Camera e responsabile per le Politiche del Mezzogiorno di Fratelli d’Italia: “Il nostro obiettivo è rendere anche Palermo una città più vivibile ed uniforme, attrattiva e con impianti sportivi e servizi adeguati in tutte le sue zone. Questo è solo il primo di una serie di interventi che saranno messi in campo per migliorare la qualità della vita in ogni parte della città. Come sempre da Fratelli d’Italia giungono atti concreti per Palermo, che grazie al nostro impegno trova ampio spazio nell’agenda del Governo guidato da Giorgia Meloni”. Varchi ha ringraziato dunque i componenti dell’esecutivo: “Caivano non resterà un caso isolato. Anche a Palermo stiamo lavorando con determinazione. Insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, siamo impegnati affinché, nel più breve tempo possibile, si possa avviare il rilancio e la riqualificazione di alcuni quartieri che necessitano di interventi urgenti, a partire da Borgo Nuovo. Un ringraziamento particolare va al ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, che ha sbloccato le risorse necessarie a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione, rendendo possibile l’avvio di interventi tanto attesi. Un grazie anche al ministro per lo Sport Abodi che, con la sua recente visita a Palermo, ha dato ulteriore impulso al rilancio delle periferie cittadine, confermando l’impegno del Governo Meloni per una rigenerazione sociale e urbana. Con l’approvazione oggi in Consiglio dei Ministri del cosiddetto Decreto Caivano bis, abbiamo trasformato idee e progetti in azioni concrete per un’Italia e un Mezzogiorno senza squilibri tra le diverse aree e i loro quartieri”.