“L’emergenza granchio blu richiede una risposta immediata a tutela del comparto dell’acquacoltura e il Governo si è fatto trovare pronto. Di concerto con il ministro Lollobrigida, ascoltate le associazioni e le cooperative di allevatori di cozze e vongole interessati dal fenomeno invasivo che sta mettendo a rischio l’intera produzione nazionale, abbiamo individuato nello stanziamento di 2,9 milioni di euro una prima misura concreta a supporto dell’attività di prelievo e smaltimento immediato del granchio blu presente nelle acque italiane.
Abbiamo tempi contingentati per la pubblicazione del decreto e per questo abbiamo richiesto alle Regioni di individuare tutte le aree geografiche colpite dall’emergenza. Il tavolo tecnico che oggi si è tenuto presso il Masaf, in attesa di dati ufficiali che verranno poi elaborati, ha stabilito due fasi principali nella gestione del problema: fronteggiare l’esponenziale diffusione del granchio blu supportando economicamente i pescatori dell’Alto Adriatico, di Orbetello e di tutte le zone interessate dal fenomeno, che stanno provvedendo a una pesca massiva di questa specie aliena al mar Mediterraneo e una seconda fase altrettanto necessaria per gestire l’emergenza e trasformarla in risorsa economica. Grazie al supporto della comunità scientifica e all’analisi di quanto fatto nei Paesi dove in precedenza hanno dovuto affrontare una situazione analoga, parallelamente all’attività di pesca, dobbiamo individuare le modalità tramite le quali sviluppare delle filiere per prelievi utili a riequilibrare la situazione emergenziale e che portino all’utilizzo del granchio pescato sia come mangimistica, sia per il consumo umano, generando profitti così come sta avvenendo in altre nazioni. Cina e Usa, ad esempio, consumano e importano ingenti quantità di granchi blu e guardando a chi ha già affrontato il problema va analizzato come sia fattibile rendere la pesca al granchio blu una attività redditizia per i pescatori. Dalle prime indagini di mercato, pur non essendo autoctono, il granchio blu pescato in Italia, grazie alle condizioni che ha trovato nei nostri mari, si sta dimostrando più buono rispetto ad altri e quindi, a maggior ragione, dobbiamo cogliere l’occasione per farne fruttare la pesca. Per il comparto italiano, che di per sé non riesce a soddisfare la richiesta interna di pescato, potrebbe essere un’importante occasione di sviluppo e crescita del fatturato. Nei prossimi incontri, che terremo a breve con i rappresentanti delle filiere interessate, il Governo ha già garantito la propria disponibilità a lavorare proprio stabilire tutte le sinergie utili ad attivare possibili sbocchi economici e supportare l’attività dei nostri pescatori e degli allevatori dell’acquacoltura”.
È quanto ha dichiarato il sottosegretario Patrizio La Pietra a margine del tavolo tecnico tenuto al Masaf per affrontare l’emergenza granchio blu.