Lavorare sul nucleare è diventata una necessità. Il disegno di legge pronto sulle scrivanie del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che verrà proposto in sede di Consiglio dei Ministri, è un modo non solo per aprirsi a una nuova possibile fonte di energia sicura e pulita, contro i no ideologici degli ambientalisti cosiddetti. Proporre il nucleare è anche un modo per affrontare il caro bollette che, malgrado sia stato potentemente calmierato negli ultimi mesi, resta comunque alto, e sicuramente più alto rispetto al resto d’Europa. Fattore non secondario, insomma, se si vuole tener contro della crescita, anche industriale, del nostro Paese. E allora sorge il quesito: se c’è una fonte di energia che potrebbe renderci più competitivi e che potrebbe portare dei risparmi importanti in bolletta per tutti gli italiani, perché non usarla? Perché chiudersi aprioristicamente e ideologicamente a nuove tecnologie potenzialmente funzionanti e, in realtà, già utilizzate in Paesi limitrofi? Non regge l’alibi del rischio ambientale: in primis perché bisogna lavorare per sviluppare tecnologie appunto sicure; in secondo luogo perché la vicinanza con Paesi che fanno uso di energia nucleare non ci sottrae a tali rischi.
In ogni caso, il nucleare è in cantiere anche per affrontare il caro bollette. Come sostenuto dal Giornale, che ha riportato i dati snocciolati da autorevoli istituti, l’Italia e la sua industria perdono competitività con il crescere dei prezzi dell’energia. Secondo la Cgia di Mestre, le bollette di energia elettrica e gas sono destinate a crescere di circa 14 miliardi di euro quest’anno. Prezzi che già oggi sono il 30% più alti che in Germania e l’80% più alti che in Spagna. Prezzi insostenibili per le industrie italiane, non un ottimo biglietto da visita per investire nel nostro Paese.
Gli esperti: “Nucleare unica alternativa”
C’è dunque grande fiducia nel nucleare e nei Smr, gli small modular reactors, reattori più piccoli e più veloci da realizzare. Una notizia accolta positivamente dagli esperti del settore. A partire dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: “Ci candidiamo a mettere gli smr nelle nostre aziende, se avete problemi con i sindaci: noi facciamo comunità energetica, perché per noi l’energia è fondamentale per tenere in piedi le aziende”. Dello stesso parere, il presidente di Enel, Paolo Scaroni: “Con le tecnologie che abbiamo oggi, l’unica alternativa che noi abbiamo è il nucleare, faccio fatica a trovare delle soluzioni alternative”. Per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, il nuovo piano industriale europeo dovrebbe includere una “transizione tecnologica ed ecologica giusta per non lasciare indietro nessuno, con una seria riflessione sul mix energetico e sul nucleare di ultima generazione”. Dunque, è tutto pronto per il nucleare e anche gli esperti concordano con il governo sulla sua utilità. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che il disegno di legge “tra una quindicina di giorni verrà esaminato in Consiglio dei Ministri. Non vedo slittamenti”. Un disegno di legge delega “dove si prevede tutto un quadro di impostazione di delega al Governo – ha detto – per preparare un decreto legislativo sul permitting, un decreto legislativo sulla formazione, uno su tutto il sistema della sicurezza e uno su un ente certificato riconosciuto. Nel momento opportuno – ha aggiunto – dovrà essere fatta la valutazione sulla convenienza e allora si valuterà se è compatibile il costo, se è sicuro, se è compatibile il prezzo finale dell’energia”.
Dico a chiunque avrà letto questo articolo: puoi avere qualsiasi opinione politica, ma quando si parla di nucleare bisogna ammettere che questo non è di un colore politico. E’ una questione veramente tecnica, ed i suoi vantaggi stanno sempre più crescendo, e sarebbe disonesto intellettualmente negarlo.
C’è bisogno di una presa di coscienza sociale sul tema, visto che l’Italia è un paese molto talentuoso lavorativamente parlando (checché se ne dica, dovremmo avere più autostima come popolo, in fondo il Made in Italy è un marchio prestigioso all’estero). E se solo avessimo per esempio l’energia a costo più basso, oso solo immaginare quante cose potremmo fare in più ancora (e quante opportunità sociali ed economiche potremmo sbloccare)! Avremmo tutto il mondo letteralmente a corteggiarci!