“L’indecoroso accaduto che vedrebbe protagonisti alcuni parlamentari nel legittimo ma immorale percepimento del sussidio statale Covid-19, rappresenta un’ulteriore conferma dell’incapacità politica di questa maggioranza Pd-M5S, che intrisa di mero populismo demagogico, guarda alla indegna punta dell’iceberg, cioè agli approfittatori del momento, piuttosto che a se stessa, vera responsabile di una legge come il decreto Cura Italia. Il problema, infatti, come ho più volte sottolineato nei miei interventi in Senato, sta nell’aver previsto dei limiti di reddito per il percepimento del bonus -600 euro- solamente per i soliti discriminati dal governo, i liberi professionisti ordinistici, e non per tutte le Partite Iva beneficiarie, come sarebbe stato corretto. Presenterò ora un’interrogazione ai ministri Catalfo e Patuanelli, ambedue grillini, per conoscere quindi il numero esatto di coloro che hanno beneficiato di tale bonus, avendo un reddito superiore ai limiti già imposti ai citati professionisti ordinistici. Temo che i percettori saranno centinaia di migliaia, altro che i cinque politici oggi sulle cronache, e che permettono magari al Movimento 5 stelle di fare populismo quando ne è il primo responsabile. Insomma, mi interesserò per valutare se, tra situazioni che potrebbero giustificare una -class action- di risarcimento per la gestione del lockdown da parte dell’attuale maggioranza, si possa inserire pure la mancata previsione di un limite di reddito nell’assegnazione del bonus -600 euro-, che ha depauperato le casse statali magari a beneficio di cittadini milionari”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.