Un caso editoriale ed un grande successo: “La via degli Uomini” – il best-seller dell’americano Jack Donovan, che ha aperto un dibattito internazionale – arriva in Italia grazie al lavoro di Passaggio al Bosco Edizioni, che lo presenta al pubblico con la prefazione di Francesco Borgonovo e la traduzione di Andrea Ansaloni e Domenico Di Tullio.
Un testo fuori dagli schemi, che demolisce i dogmi del femminismo rancoroso e ci parla di una mascolinità autentica, lontana dai cliché moderni e aliena ad una società iper-regolata, iper-civilizzata e de-virilizzata.
Donovan – autore cult per la galassia dell’Alt Right americana – afferma che “essere un uomo è cosa diversa dall’essere bravo a fare l’uomo”: ciò che ci serve – in sostanza – è bilanciamento tra il confortevole mondo del consumismo e il richiamo arcaico e vitale della lotta. In che modo? Attraverso il recupero di quattro Virtù Tattiche: Forza, Coraggio, Onore e Maestria. Princìpi semplici, che sembrano essere scomparsi dall’orizzonte quotidiano del maschio occidentale, imprigionato tra la femminilizzazione dei modi e l’imbarbarimento dei valori, in un limbo che lo ha privato di una Forma, di un centro e di un destino.
Quello di Donovan – infine – è un messaggio che ci riporta al concetto di Comunità: “La via degli Uomini è la via delle Gang”. Laddove quest’ultima – naturalmente – non è ascrivibile alla concezione criminale della metropoli statunitense, ma all’idea comunitaria del “Noi”, con i suoi rimandi solidali e i suoi legami organici.
Un messaggio che – nelle attuali condizioni dettate dalla pandemia – risuona ancor più forte: qualunque sia il mondo che ci attende, infatti, avremo bisogno di Uomini capaci di sacrificarsi e fare scelte. Perché – malgrado la tecnologia e l’evoluzione – siamo sempre quelli che si specchiano negli occhi di altri uomini, cercando di guadagnarne il rispetto. È su queste basi, senza dubbio, che si re-inizia il mondo.
