Salvo sorprese dell’ultima ora, la politica americana ce ne ha già riservate parecchie, ma non è detto che sia finita qui, Kamala Harris si avvia a sostituire Joe Biden nella corsa verso la conquista della Casa Bianca e ad essere la candidata del Partito Democratico che sfiderà il concorrente repubblicano Donald Trump. I democratici devono ancora celebrare la loro Convention federale dalla quale uscirà la nomina ufficiale del o della candidata dem per le Presidenziali 2024, ma l’attuale Vicepresidente USA sembra già avere dalla sua la maggioranza dei delegati del partito, quindi, dovrebbe andare incontro ad una sicura incoronazione, e vi è già l’endorsement dei big democratici, dai coniugi Clinton a Barack Obama. Non a caso, Kamala Harris si muove come la capofila del Partito Democratico in questa campagna elettorale, fa i primi comizi e appare in alcuni spot preparati per la televisione e i social. Donald Trump denuncia che il presidente in carica Joe Biden abbia subìto una sorta di golpe orchestrato da Nancy Pelosi e dall’ex presidente Obama. In effetti, Biden ha provato a resistere il più possibile attaccato alla propria ricandidatura e il suo ritiro non è stato affatto volontario e spontaneo, ma, semmai, spintaneo e soggetto a potenti pressioni. In ogni caso, il Partito Repubblicano e Donald Trump dovranno competere d’ora in poi con Kamala Harris, la quale, per così dire, inizia bene, ma non benissimo. Al suo primo comizio, svoltosi a Milwaukee, è partita a testa bassa non tanto contro, come sarebbe legittimo in una sfida elettorale, le proposte e le posizioni politiche di Trump, e magari anche le decisioni assunte durante il suo mandato presidenziale, bensì verso la persona del tycoon al fine di demonizzarla più di quanto già non sia. Harris ha definito Trump un truffatore, un predatore, un pregiudicato per reati sessuali, insomma, un personaggio simile a tutti quei brutti ceffi da lei sempre stanati al tempo del suo incarico di Procuratrice in California, aggiungendo così una bella spruzzata di giustizialismo politico di sinistra, assai noto qui da noi. L’attentato ai danni di Donald Trump, avvenuto solo pochi giorni fa e in cui una persona ha perso la vita e un’altra è rimasta gravemente ferita, avrebbe dovuto imporre di mettere da parte l’odio ad personam, che arma prima o poi i pazzi di passaggio, sempre presenti, in America e nel resto del mondo. Effettivamente, subito dopo l’assalto di Butler, Pennsylvania, la reazione corale negli Stati Uniti è stata incoraggiante ai fini di evitare le criminalizzazioni personali e il presidente Biden ha invitato tutti, democratici compresi, a fare un passo indietro, ovvero, a riempire la campagna elettorale di contenuti e non di odio. Ma Kamala Harris pare avere già dimenticato tutto, inclusi i moniti di Joe Biden, del quale la Vicepresidente dice di volere portare avanti gli insegnamenti.
Il mondo “democratico” è uguale a tutte le latitudini.