Il tweet
“Quello che vedete in foto è il cortile di un caseggiato Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale), situato nel quartiere Giambellino, alla periferia di Milano. Non ho scelto la foto perché particolarmente d’impatto, né perché rappresenta il peggio della zona. È lo stato normale – se di normalità si può parlare – in cui versano moltissimi stabili di edilizia popolare in una città ricca e smart come Milano”. Attraverso un lungo post affidato al social network X, Ilaria Salis, approdata al Parlamento Europeo lo scorso giugno tra le file di Alleanza Verdi e Sinistra, torna a bomba su un suo vecchio cavallo di battaglia: le occupazioni abusive. Stavolta, al centro vi è la difficile condizione di una periferia milanese, analizzata dal curioso punto di vista dell’eurodeputata. “La manutenzione è pressoché inesistente e il numero di abitazioni chiuse, murate o lamierate, è impressionante. La narrazione secondo cui l’occupante ruberebbe casa alla signora anziana serve solo ad alimentare la guerra tra poveri e a sollevare gli enti gestori dalle proprie gravi responsabilità. Non descrive minimamente la realtà dei fatti. (…) A volte capita che persone in difficoltà economica decidano, piuttosto che dormire in macchina – se ne hanno una – di entrare in uno di quelle migliaia di appartamenti disabitati da anni, risistemandoli in autonomia con i mezzi a loro disposizione (…). Quegli spazi degradati tornano ad essere luoghi accoglienti che possono ospitare la vita. Le persone che occupano avrebbero tutto il diritto a una casa assegnata, ma in Italia il meccanismo del diritto all’abitare è inceppato, e queste abitazioni finiscono per essere lasciate al racket. Questa è la storia dei movimenti di lotta per la casa, in Giambellino come altrove. Questa è la realtà delle occupazioni abitative, che rappresentano l’unica vera politica per il diritto all’abitare che esista in questo paese (…)”.
Le parole della Salis raccontano con quale padronanza maneggi l’argomento, oltre che a testimoniare, qualora mai ce ne fosse bisogno, la sua vicinanza ai movimenti che incitano e mettono in pratica l’occupazione abusiva degli immobili, riabilitati dal suo racconto al miele.
Ilaria Salis, infatti, non è nuova di certo al tema delle occupazioni. Qualche mese fa, dopo la sua elezione all’Europarlamento, dalla Lombardia le è giunta la richiesta di pignorare il suo salario da eurodeputata per ripagare i danni di una presunta occupazione di una casa popolare oltre quindici anni fa “fino “al completo soddisfacimento del debito accumulato”.
Le repliche di Fratelli d’Italia
Il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza parla di schiaffo a tutti gli italiani che attendono le graduatorie per l’assegnazione di una casa popolare: “Un’ulteriore vergognosa legittimazione dell’illegalità che si alimenta ogni giorno nei quartieri dove le “okkupazioni” antagoniste vanno spesso a braccetto con racket e altri traffici gestiti da extracomunitari irregolari al soldo di mafie di varia estrazione”, e termina: “Ilaria Salis è un’europarlamentare di Avs, parte integrante del ‘fu campo largo’. Cosa aspettano Schlein e compagni a prendere una volta per tutte le distanze dai deliri della Salis e dal partito che l’ha candidata e fatta eleggere?”.
Duro anche il commento del Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro: “Le proposte di Salis sarebbero allucinanti e preoccupanti se non affogassero nel ridicolo. Oggi rilancia le occupazioni come unica soluzione al problema abitativo. Sembra criminale e preoccupante ma non lo è, perché tutti sappiamo che ‘la regina dei due mondi delle occupazioni’, pur possedendo immobile, ha occupato per sé. Nulla di rivoluzionario nella saga piccolo borghese di questa figlia di papà con immobile che occupa per sé stessa, tutto drammaticamente ignobile e vergognoso”.