È un risultato storico, quello del centrodestra in Liguria. Marco Bucci è il nuovo presidente della Regione. Una vittoria arrivata ieri, in serata, un testa a testa tirato fino all’ultimo, ma per Andrea Orlando, candidato del campo largo, non c’è stato nulla da fare: la coalizione che ha unito, dopo intere settimane di litigi, Movimento Cinque Stelle, Partito democratico e Alleanza Verdi Sinistra (Italia Viva è rimasta esclusa per il diktat di Giuseppe Conte), non è riuscita ancora una volta a battere una coalizione che, invece, appare sempre più solida. È una vittoria storica, come detto, per vari aspetti: Bucci, sindaco di Genova, primo sindaco della città di centrodestra dalla Seconda Guerra Mondiale, è ora a capo di una coalizione che per la terza volta consecutiva, è la prima volta che capita in Liguria, riesce ad arrivare al governo della Regione. È storica perché dopo le accuse giudiziarie mosse all’ex governatore Toti, il centrodestra veniva dato per spacciato e in quei mesi di incertezza il centrosinistra ha cercato di sfruttare al meglio un simile vantaggio: ma poi i litigi interni, i soliti, sulla composizione della coalizione, sulla scelta del candidato presidente, con Orlando candidato in pectore per settimane ma con l’attesa ufficialità che è arrivata poi in ritardo. E ancora le polemiche, ignobili, sorte in merito alla condizioni cliniche di Bucci, malato di cancro e per questo reo di non essere certo di completare il mandato. Ma la sua forza e la sua determinazione valgono più di ogni cosa: “Governerò per dieci anni” rispondeva con forza agli elettori e soprattutto ai detrattori. La vittoria è anche e soprattutto sua.
La fiducia dei cittadini
Prontamente sono arrivate le congratulazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti. Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia”. La vittoria del centrodestra si fa tanto più pesante quando si dà un’occhiata ai dati delle ultime elezioni regionali, da quando il Governo Meloni è salito in carica: su dodici chiamate alle urne in dodici Regioni (e le due province autonome di Trento e Bolzano) diverse, il centrodestra è riuscito a vincere contro le accozzaglie sinistre e composte sempre da diversi partiti, in ben 11 di queste. L’eccezione è la Sardegna, dove il “campo larghissimo” riuscì a vincere letteralmente per alcune decine di voti.
Entrando nel dettaglio con l’analisi del voto, il centrodestra ha ottenuto il 48,77% dei consensi totali, mentre il campo largo di Orlando si è fermato al 47,36%. Rispetto all’ultima coalizione capitanata da Toti, che raggiunse il 56% e con liste civiche molto forti, il centrodestra si è dunque riconfermato all’altezza della sfida anche con Bucci. In particolare, Fratelli d’Italia rispetto alla scorsa tornata elettorale è riuscito a rafforzarsi e a incrementare il proprio consenso: dal 10,87% del 2020 al 15,08% di quest’anno. La sua compagine in Consiglio regionale si è rafforzata, passando da 3 a 5 consiglieri. Una nuova, ulteriore conferma di quanto in salute siano il partito di Giorgia Meloni e tutta la coalizione che sostiene il suo governo. Il centrodestra vince ancora, Bucci è il nuovo governatore ligure e nel campo largo è di nuovo il momento per le riflessioni. O meglio, per nuovi litigi: adesso, da mitico liberatore del campo largo da Renzi, ora Conte è diventato colpevole di aver mandato a casa l’ex premier perdendo di fatto voti importanti. Le solite scaramucce, insomma, che segnano la nettissima differenza tra chi lavora e può far valere i risultati del proprio impegno, e chi invece non va oltre le divisioni e le freddezze interne.
Complimenti al centrodestra e al Sindaco. Sono fiducioso in un operato coerente con lo spirito della destra, o se vogliamo dire la stessa cosa in forma passiva: speriamo di non essere sorpresi da nomine o atti di matrice opposta.
E ancora se vogliamo parlare chiaro: vedi nomina di Spano. Vedi autorizzazioni in campo sociale fuorilegge.