“Il lievito va nutrito ogni giorno, altrimenti c’è il rischio che muoia. E stiamo parlando di qualcosa di unico, che ha almeno 124 anni di storia, perché verosimilmente esisteva da prima che venisse fondata la ditta, utilizzato nella prima pasticceria di Domenico Melegatti”, racconta a Il Corriere del Veneto Giacomo Spezzapria.
Il riferimento è ai due addetti che nonostante la crisi degli ultimi tempi e il rischio di chiusura definitiva dell’azienda, non si sono arresi tenendo vivo il lievito madre, anche mentre l’azienda era stata chiusa.
Così la Melegatti che riapre ha due nuovi eroi, insieme a tutti quegli italiani che avevano dato vita alla gara di solidarietà per mantenere aperta questa grande eccellenza italiana, storica e antica casa produttrice veronese di prodotti da forno che ora ritorna alla produzione grazie a una cordata italiana che ha permesso a 35 dipendenti di tornare al lavoro giusto in tempo per sfornare i tradizionali pandori di Natale.
E ora c’è chi chiede che ai due salvatori del lievito madre sia consegnata l’onoreficenza del Cavalierato del Lavoro.