Meloni in Bahrein: l’Italia rafforza i rapporti con il Medio Oriente

La visita di Giorgia Meloni in Bahrein segna un momento cruciale per le relazioni bilaterali, evidenziando opportunità commerciali e diplomatiche in un contesto geopolitico sempre più complesso. Oggi l’Italia è un attore centrale in Europa e anche a livello globale, e in questo contesto in continua evoluzione è diventato un punto fermo anche per molti paesi del Medio Oriente e del Golfo.

La tappa in Bahrein, come ha sottolineato la stessa premier colloquiando con i giornalisti, “risponde più o meno alla stessa strategia” del viaggio in Arabia Saudita, “il Bahrain è presidente di turno della Lega Araba, ed è un paese molto impegnato, in particolare, sulla materia del dialogo interreligioso.”

Le relazioni tra Bahrein e Italia si trovano in un periodo di grande fermento, con la prossima visita ufficiale del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Manama. Questo viaggio segue l’invito del re Hamad bin Isa Al Khalifa, esteso durante un incontro a Roma lo scorso ottobre. Questa occasione non rappresenta solamente un momento formale, ma simboleggia l’importanza crescente dei legami commerciali e diplomatici tra i due paesi.

Il significato del viaggio di Meloni

L’incontro tra Meloni e Al Khalifa si sviluppa in un contesto di relazioni bilaterali sempre più forti. La visita arriva dopo la presenza in Italia del principe ereditario Salman bin Hamad Al Khalifa nel 2020, che ha segnato un punto di svolta nei rapporti tra le due nazioni. Grazie a questi sviluppi, l’Italia è diventata il primo partner commerciale del Bahrein nell’Unione Europea, consolidando un legame strategico che potrebbe generare nuove opportunità di crescita economica.

Ausama Alabsi, ambasciatore del Bahrein in Italia, ha dichiarato che la visita di Meloni non ha solo un valore simbolico, ma apre la strada a una collaborazione più profonda. Le prospettive di interscambio commerciale e cooperazione tra i due paesi saranno al centro del colloquio. Alabsi è ottimista e prevede che da qui all’estate ci saranno almeno quattro delegazioni ministeriali del Bahrein che visiteranno l’Italia, segno di un’intensificazione dei rapporti diplomatici.

Alabsi è un esperto di politiche migratorie, avendo guidato la Labour Market Regulatory Authority (Lmra), istituzione pioneristica che ha gestito con successo l’arrivo di centinaia di migliaia di lavoratori da tutto il mondo. ”Durante la visita di Meloni anche questo tema sarà sul tavolo. I paesi del Golfo negli ultimi 60 anni hanno accolto flussi di migranti che, nel nostro caso, arrivano al 53% della popolazione. Siamo a disposizione per i paesi europei interessati a una gestione intelligente di un fenomeno che va affrontato dal punto di vista sociale ed economico”. Il Bahrein è uno dei firmatari originali degli Accordi di Abramo, storico patto siglato alla Casa Bianca nel 2020, durante la prima presidenza Trump, con Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti. Nel frattempo si sono uniti Marocco e Sudan, e con il secondo mandato del presidente americano e la tregua a Gaza, in molti si aspettano un allargamento. ”Abbiamo lavorato benissimo insieme al presidente Trump nel suo primo mandato, sono sicuro che i rapporti si rafforzeranno ancora. Il Bahrein ospita la Quinta flotta della Marina americana, e da oltre 20 anni è uno dei principali alleati non-Nato di Washington. Sull’espansione degli Accordi di Abramo, so che molti paesi ci stanno pensando, ovviamente è una loro decisione sovrana, nella quale entrerà il desiderio di normalizzazione dei rapporti nella regione e anche la difesa della causa palestinese”.

Tematiche chiave sul tavolo delle trattative

Durante l’incontro, Meloni e Al Khalifa discuteranno vari temi cruciali, tra cui commercio, migrazione e sicurezza nel Mar Rosso. Il Bahrein, attualmente alla presidenza della Lega Araba, si trova in una posizione influente nel contesto geopolitico del Medio Oriente. Alabsi ha messo in evidenza l’importanza dell’Italia nel mantenimento della sicurezza e della stabilità nella regione, un aspetto fondamentale da considerare nelle relazioni bilaterali.

La presidente del Consiglio ha poi approfondito il tema del dialogo interreligioso, rispetto al quale il Bahrein ha assunto un importante ruolo a livello internazionale, e discusso di risposte comuni alla sfida delle migrazioni, anche attraverso il Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. I colloqui hanno infine permesso di confrontarsi sull’approfondimento delle relazioni bilaterali e in particolare sulla promozione degli investimenti reciproci con l’obiettivo di creare nuovi strumenti che possano aumentare il flusso economico finanziario”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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