Ilaria Salis ancora una volta decide di proteggere l’illegalità. Dopo la difesa della rivolta al Corvetto: “Se gli amici di Ramy e gli abitanti del quartiere non avessero protestato, nessuno avrebbe preso in considerazione la loro sacrosanta richiesta di verità e giustizia”, l’eurodeputata di Avs decide di postare su X un video dove difende le occupazioni abusive e scrive: “Esprimo solidarietà alle persone imputate del comitato Giambellino (Milano) e invito a sostenere le ragioni dei movimenti di lotta per la casa, che sono gli unici ad attuare una vera politica per il diritto all’abitare in Italia”. Nove persone di questo comitato sono a processo con l’accusa di associazione a delinquere per il giro di occupazioni abusive che si era creato per prendere possesso della case sfitte nel quartiere del Giambellino di Milano. Proprio da quella zona la Salis attacca i giudici del processo “Robin Hood”: “La magistratura ha trasformato quella che era una comunità solidale in una pericolosa associazione a delinquere. Hanno trasformato in un crimine quello che è uno slancio generoso e collettivo per migliorare le proprie condizioni di vita e le altrui”. Secondo l’eurodeputata i buoni sono gli occupanti vessati dalla giustizia, ma non se la prende solo con i magistrati, attacca anche Aler, società regionale che gestisce gli alloggi popolari a Milano e con cui ha un debito di 90mila euro per aver occupato una casa sui Navigli: “Oltre a non provvedere alla manutenzione degli stabili, non assegna neanche le case a chi ne avrebbe diritto, a chi aspetta da anni in lista d’attesa – aggiungendo – pur di scoraggiare le occupazioni rende gli appartamenti inagibili anche per le assegnazioni”. Gli occupanti invece, sarebbero dei samaritani che “ripuliscono, sistemano, fanno i lavori, imbiancano e spesso devono anche sostituire i sanitari”.
Cambio di narrazione degno dei fumetti di Batman: i buoni diventano cattivi e i cattivi diventano buoni. Il tutto nel silenzio di Fratoianni e Bonelli. Solo nell’ultimo mese Ilaria Salis ha preso le parti dei rivoltosi del Corvetto, degli antagonisti dei centri sociali e degli occupanti abusivi. Inoltre, giustifica i reati se le persone si trovano in stato di bisogno. Un modo di fare politica inaccettabile in quanto invita chi vive in condizioni di degrado sociale ad agire nell’illegalità, giustificandosi dando la colpa a fattori esterni e alla società in cui si vive. Il problema delle periferie è un problema annoso e va risolto, tuttavia gettare benzina sul fuoco rischia solo di peggiorare un clima già incandescente, non aiutando né i cittadini né le istituzioni.