Putin ha rimandato l’incontro con Erdogan: ecco gli obiettivi del governo di Ankara

L’obiettivo del Premier turco, Recep Tayyip Erdogan, vorrebbe organizzare un incontro tra Zelensky e Putin: la notizia sarebbe stata riportata da Agi, attraverso la fonte russa di “Ria Novosti”.

Tuttavia, Erdogan dovrà per forza attendere ancora la venuta del Presidente russo, che ha posposto la sua visita, nonostante fosse stata confermata dal Ministero degli esteri di Ankara già dalla scorsa domenica.

La Turchia, nonostante sia un paese NATO, ha mantenuto i contatti con il Premier russo, ma al contempo anche con il Presidente ucraino Zelensky, fornendo anche aiuti al territorio vittima dell’invasione voluta dal Cremlino.

Sembra che i propositi del Presidente turco siano effettivamente molteplici: in passato si era anche impegnato per un “corridoio” per il grano.

Erdogan sembra aver compreso di essere un mediatore quasi-imparziale: evidentemente lo status di conciliatore conviene a lui e alla sua delegazione, per incrementare anche la reputazione della Turchia nello scenario geo-politico attuale.

È possibile, che uno sblocco delle importazioni sia fondamentale anche per il governo di Ankara, oltre ad una soluzione pacifica per terminare lo stallo bellico in corso.

Erdogan starebbe inoltre lavorando ad un accordo per creare un Hub con il Gas turco da esportare in Europa, garantendosi il rifornimento e permettendo a Putin di aggirare anche le sanzioni.

Senz’altro le mosse del Presidente turco si stanno dimostrando piuttosto lungimiranti ed astute, ma fin quando il Vladimir Putin non sceglierà di confrontarsi sul campo, rimandando il dialogo di persona, sarà piuttosto difficile realizzare questi propositi.

Peraltro, non c’è dubbio che nel prossimo futuro, qualora i due Leader dovessero incontrarsi, gli argomenti saranno molteplici ed improntati anche su altre situazioni delle nuove crisi internazionali (vedi Israele e Palestina) e dei reciproci rapporti con le altre realtà a livello continentale.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

1 commento

  1. Caro Gabriele, ricordo una battuta di Stalin in merito ad una proposta di mediazione del Papa in questioni dell’ultima guerra mondiale. Rispose Stalin: “Quante divisioni ha il Papa?”
    Credo che tutto questo agitarsi di Erdogan vada incontro alla stessa considerazione da parte dei Russi. Se troveranno qualcosa da guadagnare, incasseranno e tireranno comunque dritto per la loro strada.
    Credo quindi che Erdogan non si impegnerà mai in un conflitto contro Stati militarmente forti. Finché si tratta di massacrare minoranze inermi può sfoggiare il suo esercito da un milione di soldati, ma non credo che l’ipotesi di un impegno militare sia popolare in Turchia, e Erdogan è un gigante dai piedi di argilla.
    Non mi aspetto niente di buono, solo un po’ di “cresta” sulle disgrazie degli altri

    Con affetto

    Alessandro

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