“Il referendum sul dimezzamento dei tempi per la concessione della cittadinanza certifica il fallimento su tutta la linea del ‘campo largo’ Pd-M5S-Avs: non solo per il mancato raggiungimento del quorum ma perché anche una parte importante dell’elettorato del centrosinistra ha detto ‘no’”, così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, responsabile del Dipartimento coordinamento autonomie locali di Fratelli d’Italia.
“La percentuale dei ‘no’ al quesito si attesta intorno al 35%, se si considera che sugli altri quesiti la percentuale è di circa il 10%, vuol dire che la sinistra perde innanzitutto dentro casa”.
“Il referendum, quindi, si è rivelato un clamoroso autogol, un’operazione ideologica e lontana anni luce dalle esigenze reali dei cittadini che ha finito per smascherare le divisioni e le debolezze di chi lo ha promosso”.
“Gli italiani sanno perfettamente che l’attuale norma, in vigore da oltre 30 anni, non nega alcun diritto: l’Italia è una grande Nazione, accogliente e solidale, che in quanto tale garantisce a tutti pari opportunità dal punto di vista dell’accesso alle prestazioni sanitarie, di quelle scolastiche o sociali, tanto che si sia italiani, stranieri o extracomunitari e lo sappiamo perfettamente noi amministratori locali che ci confrontiamo ogni giorno con i problemi di tutti. Chi emigra legalmente in Italia chiede opportunità, rispetto delle regole e assistenza, non una medaglia di cartone regalata da chi parla di ‘zero frontiere’ e poi li abbandona al proprio destino”.
“Si tratta, piuttosto, di affermare un principio fondamentale di civiltà giuridica: la cittadinanza è l’atto conclusivo di un percorso consapevole di adesione a valori, leggi e identità condivise. Non un automatismo, né un favore calato dall’alto”, conclude Biondi.