Basta farsi un giretto per il centro di Roma, per notare quanto la Giunta di Roberto Gualtieri sia ancora lontanissima dall’obiettivo di rimuovere i cantieri che bloccano la Capitale. E se non avete voglia di arrivare fino a Roma e perdervi nei meandri dell’Urbe, delle sue metro e dei suoi autobus, vi basterà farvi un giro sui social per scovare i video e le foto di turisti incavolati sullo stato della città, sfottendoci anche con lo stereotipo dell’italiano che non ama lavorare. Una bella figura internazionale, insomma: Roma bloccata per le troppe strade chiuse, viabilità quotidianamente in tilt, monumenti chiusi anche alla vista, con i turisti delusi obbligati a sbirciare attraverso le transenne. È questa la situazione della Capitale, è questa la situazione ad appena tre mesi dall’inizio del Giubileo, l’anno santo che richiamerà a Roma milioni di turisti da tutto il mondo. E il rischio del mix di tilt urbanistico e figuraccia internazionale è sempre più forte, tanto che lo stiamo vivendo già da mesi.
L’ammonimento del Vaticano
La situazione inizia dunque a farsi incandescente e perfino la Santa Sede sembra essersi spazientita dell’inefficienza della Giunta capitolina. Durante un convegno presso l’Università Unint di Roma, è intervenuto il monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e Responsabile dell’Organizzazione del Giubileo, riconoscendo l’importanza dell’evento per la città, “una opportunità per Roma grazie anche ai fondi stanziati che consentiranno di giungere ad una città più organizzata”. Rappresentando la Santa Sede, la definisce “pronta” all’anno santo, ma non certo può dire lo stesso per il Comune di Roma: “Il Giubileo si celebra ogni 25 anni ma la sua preparazione si riduce sempre agli ultimi due anni e c’è il rischio di arrivare all’accoglienza con un po’ di acqua alla gola”. Fisichella si è incentrato su piazza Risorgimento, lo spazio che sorge a poche centinaia di metri da Città del Vaticano, importante snodo per raggiungere i Musei Vaticani: “Il cantiere” ha detto il cardinale “ci dà un po’ di timore perché non vediamo ancora nessun operaio al lavoro. La cosa preoccupa non poco”. La piazza ha visto aprire i cantieri nel 2023, in estate, al fine di allargare le zone di transito per i pedoni.
Competenze frammentate
Fisichella ha poi aggiunto di essere preoccupato in merito al tema della viabilità, sulla quale “si dovrà ragionare dopo la pedonalizzazione di piazza Pia. Dovremo capire come fare per il traffico sulla via Traspontina. È rimasta tale e quale ma non può restare così, con la viabilità odierna”. Uno dei problemi maggiori, però, è la “frammentazione delle diverse competenze” tra le varie società competenti: “Piazza Risorgimento è sotto la società Giubileo 2025, piazza Pia sotto Anas e il commissario… Almeno ogni 15 giorni abbiamo un tavolo di coordinamento”. Il che suona quasi come un contentino per la Santa Sede: sì, le cose vanno male, però almeno veniamo aggiornati.
Le ultime parole famose
Nel merito, su via Traspontina e Piazza Risorgimento sono arrivate le rassicurazioni dell’assessore dei Trasporti della Giunta Gualtieri e quelle della società Giubileo 2025, che gestisce parte dei lavori. Ma, in generale, Roma resta una città attualmente difficile da vivere: sia per i cittadini, che restano imbottigliati in un traffico che già è imponente per una città così grande come Roma e acuito dai continui cantieri che interrompono le arterie; sia per i turisti, delusi dalle barricate che circondano i principali monumenti. Solo tre giorni fa, Gualtieri aveva spiegato che “il grosso dei cantieri per il Giubileo sarà finito in tempo”: al momento sembra difficile credergli, ma almeno ce lo auguriamo.