“Le pagine social del PD ieri hanno pubblicato: “La sanità italiana è prossima al collasso, ma a Meloni e alla sua maggioranza non importa minimamente”. Tra il 2013 e il 2018, quando a Palazzo Chigi si sono alternati tre premier del PD, Letta, Renzi e Gentiloni, c’è stato un taglio alla sanità pubblica pari a 28,1 miliardi di euro conseguenti alle manovre finanziarie e allo stanziamento di minori risorse rispetto a quelle programmate. In totale in 10 anni quelli dove era comunque presente il PD nel governo, hanno tagliato dalla Sanità oltre 37 miliardi, bloccando le assunzioni. Come disse Giachetti nel dicembre 2016, all’epoca vice presidente della Camera ad una assemblea del PD, “avete la faccia come il c…”. E Giachetti è uno che di PD se ne intende. Con la manovra del governo Meloni e con l’ottimo lavoro del ministro Schillaci e del sottosegretario Gemmato, il Fabbisogno Sanitario Nazionale viene incrementato di 3 miliardi per il 2024, l’80% dei quali saranno utilizzati per rinnovare i contratti scaduti da tempo, l’altro 20% per i tagli alle liste di attesa, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026. Di conseguenza il FSN sale a 134,1 miliardi per il 2024, 135,3 miliardi per il 2025 e 135,5 miliardi per il 2026. Il comparto sanitario ha tutto il dovere e la nostra comprensione se ritiene opportuno nel rivendicare maggiori risorse, ma il PD dovrebbe solo tacere e vergognarsi visto anche il buco enorme che ci hanno lasciato in eredità grazie al superbonus che vale quanto 4 manovre finanziarie. In ogni caso non può essere dimenticato che il PNRR dedica alla salute 15,63 miliardi. In aggiunta vi sono ulteriori 2,89 miliardi del Fondo complementare (FoC), che portano il finanziamento a un totale di 18,5 miliardi. Inoltre, altre risorse dovrebbero contribuire al SSN, quali il REACT-EU (1,7 miliardi circa) e il PON salute (625 milioni). Alla luce di questi numeri parlare di definanziamento della Sanità da parte del PD suona come squallida propaganda di basso livello”.
Lo dichiara il viceresponsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.