Scholz vuole spedire a Roma 20.000 migranti. Altolà di Meloni

Nuove tensioni arrivano dalla Germania che accendono il dibattito migratorio, attraversando tutta l’Unione Europea. Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Verità”, il cancelliere Olaf Scholz, reduce dalla recente ondata di vittorie elettorali dell’estrema destra, ha intenzione di spedire in Italia 20.000 migranti, tirando in ballo gli accordi di Dublino, un meccanismo normativo nato nel 1990, rivisto nel 2003 e nuovamente modificato nel 2013, la cui applicazione però entra in contrasto con il contesto odierno. L’accordo prevede infatti delle regole che ad oggi risultano insostenibili e soprattutto sempre meno eque, per la gestione dei flussi migratori. Paesi come l’Italia, La Grecia e la Spagna, si trovano a fronteggiare un’emergenza migratoria spropositata rispetto alle loro possibilità, mentre la Germania gode del privilegio della sua posizione geografica. Motivo per il quale, nel 2022, il governo aveva deciso di sospendere gli accordi comunicando che non avrebbe accolto ulteriormente i migranti, Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni era stata tassativa su questo punto “non possiamo più raccogliere automaticamente i dublinanti perché i nostri hotspot sono pieni.” Il messaggio è chiaro, il cambio di rotta anche, l’Italia non è più il magazzino dei migranti.

Di fatto però, secondo il Viminale l’accordo dovrà essere rispettato fin quando non entrerà in vigore il nuovo sistema europeo di asilo, previsto per il 2026. Al momento quindi, i tedeschi sarebbero legittimati a rimandare a Roma i 20.000 migranti che nell’ultimo anno e mezzo sono arrivati in Germania, dopo essere approdati a Roma.

Gli accordi di Dublino valgono solo per l’Italia

L’Italia negli ultimi dieci anni è stata vittima degli accordi di Dublino, che sembrano valere solo per noi. I numeri parlano chiaro, non c’è solo la Germania a bussare alle porte di Roma, ma anche la Francia, che è riuscita a rimandare in Italia 5.000 dublinanti su 90.000, la Svizzera 6.000 su 45.000, L’Austria 4.000 su 18.000, la Svezia 2.000su 15.000. Per ora sono previsti 18 mesi per rispedire i migranti nel Paese di primo approdo. Se scadono questi termini infatti, la responsabilità passa allo Stato in cui il migrante è riuscito ad arrivare.

Come se l’Italia non fosse sufficientemente bersagliata e penalizzata  dalla questione migratoria, ci si mette anche l’Europa, discutendo la possibilità di raddoppiare il termine per rimandare indietro i migranti, decisione che colpirebbe duramente l’Italia, costringendola ad un’accoglienza forzata che non si può permettere e Meloni su questo è stata chiara: “l’Italia non è il campo profughi d’Europa.”

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

2 Commenti

  1. Perché il Sig. Sholtz non comincia a riprendersi le sue ONG che importano immigrati illegali in Italia?
    Perché non comincia a dire alle sue ONG tedesche di portare in Germania i loro carichi?
    Quanta ipocrisia.
    Sholz, vai a casa.

    Con affetto

    Alessandro

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