Senza il Reddito l’Italia vola: cresce il lavoro e cala la povertà

Avevano anche profetizzato delle rivolte, i grillini. Quasi ci speravano nel fatto che, una volta cancellato il Reddito di cittadinanza, gli ex percettori sarebbero scesi nelle piazze armati di forconi e torce incandescenti per protestare contro il governo Meloni, un governo che, nella narrazione della sinistra, sarebbe “contro i poveri”. La frase, ripetuta spessissimo negli ultimi mesi, è stata utilizzata persino prima che il governo salisse in carico, quando in realtà ci si rese conto che la destra avrebbe vinto le elezioni e che al Reddito di cittadinanza erano rimasti pochi giorni di vita. E in effetti così è stato, con buona pace dei grillini che, per correre ai ripari durante la campagna elettorale, hanno agitato due bandierine: quella del rifacimento interni ed esterni “gratuito” e quella, appunto, della destra contro i poveri.

Tutto ciò che è stato predetto dai grillini, tuttavia, non è accaduto, ma anzi si può dire sia avvenuto il contrario: nessuna rivolta contro il governo, nessuno scontro con i poveri e soprattutto nessun aumento della povertà. Al contrario, già negli ultimi mesi è stato registrato un corposo aumento dell’occupazione, un drastico calo della disoccupazione, anche quella giovanile, e una crescita di chi cerca lavoro, facendo rilevare in molti di questi casi numeri mai visti da interi decenni. Dunque, l’eliminazione del reddito ha provocato una mobilitazione generale del mercato del lavoro dopo che anni di assistenzialismo l’aveva di fatto atrofizzato.

Gli ultimi dati pubblicati dall’Istat confermano quanto detto: la povertà e la disuguaglianza nell’ultimo anno non sono aumentate dopo l’eliminazione del Reddito, ma anzi addirittura diminuite. L’indice di Gini, che misura la disomogeneità nella distribuzione dei redditi, è calato dal 21,9% al 31,7% mentre il rischio di povertà è decresciuto in maniera più vistosa, passando dal 20% al 18,8%. Secondo l’Istat, a motivare questa diminuzione della povertà ci sono tre fattori. I primi due riguardano le nuove misure adottate dal governo in favore dei redditi medio-bassi: l’aumento dell’assegno unico, che in media ad ogni famiglia equivaleva a 719 euro totali, e la decontribuzione, che ha incrementato i redditi in 11 milioni di famiglie. Il terzo fattore determinante, poi, è stato proprio l’eliminazione del Reddito di cittadinanza.

Dunque, l’economia italiana avanza, i posti di lavoro aumentano e povertà e disuguaglianza diminuiscono. Il tutto, anche grazie all’eliminazione del reddito grillino.

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