“Firenze sta subendo un’escalation di atti criminali che i cittadini, esasperati e in preda alla paura, spesso, purtroppo, non denunciano. Ho incontrato questa mattina il questore Maurizio Auriemma, con il quale ci siamo confrontati, insieme alla capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Angela Sirello, in particolare sui tentativi e sui furti avvenuti negli appartamenti, nelle attività commerciali, nelle società sportive, sulle spaccate e sul degrado legato allo spaccio di droga sempre più diffuso in quartieri storicamente tranquilli come quello di Campo di Marte. Il capoluogo toscano è amministrato, da troppo tempo, in un modo lassista e privo di visione sul fondamentale tema della sicurezza e dell’immigrazione irregolare.
La sinistra sa solo continuare a far richieste al governo rispetto all’invio di un numero maggiore di personale delle forze dell’ordine: si tratta solo di uno slogan, perché senza politiche strutturate per contrastare i fenomeni criminali ormai difficilmente controllabili, qualsiasi numero di agenti o carabinieri non sarebbe risolutivo. Serve promuovere, a partire dall’amministrazione comunale, la cultura della prevenzione e della legalità e serve un cambio paradigmatico anche sul tema dei centri di rimpatrio. I cittadini sono i primi garanti della sicurezza, se accompagnati e non lasciati soli dalle istituzioni. Durante l’interlocuzione con il questore, la capogruppo Sirello a nome di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, ha illustrato alcune misure che potrebbero essere adattate dal sindaco di Firenze per contrastare alcuni reati. Siamo e saremo sempre dalla parte dei cittadini. Di certo, il Pd, non trova una linea: mentre a Firenze l’amministrazione comunale continua ad appellarsi al governo per risolvere il tema sicurezza, i suoi colleghi di partito a Roma si guardano bene dal votare un pacchetto che invece mira proprio a rafforzare le misure di legalità. Si decidano. Per il bene dei cittadini”.
Lo scrive, in una nota, il senatore fiorentino di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.