Tredici centri con circa 800 richiedenti asilo. Paolo Di Donato, al vertice del consorzio ‘Maleventum’, è finito agli arresti domiciliari con accuse gravissime. Truffa ai danni danni dello Stato, falso, corruzione, e altre contestazioni.
In totale cinque arresti e 36 indagati a Benevento per una frode sui centri di accoglienza per migranti. Tra le persone finite ai domiciliari anche il funzionario Felice Panzone della Prefettura di Benevento e un carabiniere accusati a vario titolo di diversi reati di “truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, frode in pubbliche forniture, corruzione. Ma dovranno rispondere anche di rivelazione di segreti d’ufficio.
L’indagine, partita nel novembre 2015 e coordinata dalla Procura di Benevento, ha avuto origine da un esposto e ha riguardato l’ormai vasta serie di illeciti nella gestione dei centri di accoglienza. Ció che è emerso per i pm era un “sistema criminale” che faceva affari sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri, sulla falsa attestazione di presenze degli ospiti, con la connivenza di alcuni pubblici dipendenti.
Avevano messo su un sistema criminale che lucrava sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri e sulla falsa attestazione di presenze degli ospiti, con la connivenza di alcuni pubblici dipendenti. Succede a Benevento, dove è in corso l’esecuzione – da parte della Polizia di Stato di Benevento, dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Benevento e del Nas di Salerno – un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Benevento nei confronti di 5 persone tra cui un funzionario pubblico, un impiegato del Ministero della Giustizia e un appartenente alle forze dell’ordine, accusati di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode in pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.