Il fantasma della strumentalizzazione è dietro l’angolo. Perché, come sempre, la sinistra non può non parlare di politica neppure quando non c’entra nulla. Ossessionata dalla destra, dal dovere di criticarla e di creare una polemica immensa quanto inutile, il cui unico effetto è rovinare il racconto di una storia fantastica, svalutare l’impresa delle nostre eroine. Quelle della pallavolo, che con un’impresa, ottenuta con lavoro e sacrifici, sono riuscite a conquistare uno storico oro alle Olimpiadi, a coronare la spedizione azzurra a Parigi che ha superato la scorsa di Tokyo, non per numero di medaglie (identico, quaranta) ma per ori conquistati (due in più). E pure pesa sul conteggio finale l’elevato numero di medaglie di legno: un “peccato” che comunque non bisogna svalutare (essere quarti al mondo su migliaia di professionisti non è affatto scontato).
Ossessione sinistra
Insomma, Casa Italia si è riempita di orgoglio, luccica di oro, argento e bronzo, le ragazze della pallavolo femminile a completare questo glorioso quadro. E anziché lodarsi e crogiolarsi nel fatto che ragazzi appena maggiorenni hanno onorato la maglia azzurra, hanno dato lustro alla nostra Nazione, la sinistra ha pensato bene di strumentalizzare quelle vittorie. Di renderle di suo appannaggio, per completare la propria campagna anti-destra e anti-governativa. Utilizzando di nuovo la narrazione dell’esecutivo nemico delle minoranze e dell’integrazione. L’ossessione della sinistra è tale che, ad accompagnare le congratulazioni alle atlete, i vari esponenti non hanno potuto fare a meno che aggiungere il classico commentino inutilmente provocatorio: “Ci siamo emozionati attaccati a un telefonino – ha scritto sui social Sandro Ruotolo, braccio destro di Elly Schlein – per seguire la finale di volley femminile Italia-Usa a Parigi. Lo so che faccio un torto alle altre atlete e a lui, al magico Julio Velasco, maestro di vita e di sport, ma pensando ai nostri patrioti pubblico volentieri la foto di Paola Egonu”. Così come lui, il leader dei Verdi Angelo Bonelli: “Una grandissima Italia vince l’oro nella pallavolo femminile. È straordinario vedere Bosetti, Sylla, Egonu, De Gennaro, Orro, Antropova emozionarsi cantando l’inno nazionale – afferma il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli – È l’Italia multietnica che vince”. E sulla stessa scia Riccardo Magi, di +Europa: “La schiacciata più bella di questa nazionale – ha scritto il segretario del partito di Emma Bonino – è al razzismo di chi crede, nel 2024, che italianità sia avere la pelle bianca. Eccola la medaglia più bella, è quella dell’integrazione che vince e li mette a tacere, speriamo per sempre”.
Lo sport ha altri valori
L’intento è chiaro: voler raccontare di un governo razzista, con una strumentalizzazione che danneggia l’immagine delle campionesse. In quell’atteggiamento, tanto sovietico e totalitario, di inserire la politica dappertutto. Un’ossessione bella e buona. Mentre, nel merito della questione, le accuse lasciano come sempre il tempo che trovano: nessuno si è mai detto contro gli immigrati o contro chi ha un colore di pelle diverso, nessuno ha mai osteggiato l’integrazione, purché questa sia corretta e funzionante. Ma i buonisti non si fanno scrupoli a far passare un’impresa storica in secondo piano, rimarcando (con un razzismo celato) il differente colore delle atlete a proprio piacimento, per il loro fine politico. Parlando di Italia multietnica come se fosse il risultato della loro immigrazione a tutti costi, e non del modello di integrazione virtuosa che insegue la destra. Una strumentalizzazione che le azzurre non meritavano. Vale, allora, il messaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha ringraziato gli atleti italiani: “Le nostre azzurre di pallavolo, giocando una partita impeccabile, tornano a farci sognare con una storica vittoria che conferisce all’Italia il suo dodicesimo oro”. E ancora: “Complimenti a tutti gli atleti italiani che hanno preso parte ai Giochi Olimpici di Parigi. 12 medaglie d’oro, 13 d’argento, 15 di bronzo e tanti altri azzurri che per pochissimo non sono saliti sul podio, ma che hanno lottato fino all’ultimo. Grazie per aver incarnato al meglio lo spirito olimpico, per averci fatto sognare e per aver portato in alto i colori dell’Italia nel mondo. Siamo orgogliosi di voi!”. Lo sport sia questo: valore positivo, esempio per la società. Sia questo e niente più.