Un interessante articolo del Financial Times ci racconta la verità sul reggimento Azov, composto da quei combattenti ucraini spesso definiti neo-nazisti, attraverso una serie di interviste ai comandanti che lo compongono. Se consideriamo che la “de-nazificazione” dell’Ucraina è stata la scusa addotta da Vladimir Putin per giustificare la folle invasione del territorio ucraino, comprenderemo l’importanza di questo tema nel contesto bellico attuale.
L’articolo, intitolato “Non confondiamo patriottismo e nazismo. Le forze di Azov dell’Ucraina sono sottoposte ad un controllo accurato“, verrà riproposto nella sua traduzione integrale:
“Il reggimento nazionalista è stato fondamentale per la resistenza del paese all’invasione della Russia.
Da quello che potrebbe sembrare uno scantinato nella città portuale di Mariupol sotto assedio, un vice comandante del reggimento nazionalista Azov, una parte della guardia nazionale ucraina che la Russia ha descritto come “neonazista”, ha voluto mettere le cose in chiaro.
“Bisogna capire cos’è Azov. Questi sono gli uomini che, per la maggior parte, hanno imbracciato le armi perché siamo stati attaccati dai russi”, afferma il combattente dalla folta barba, facendosi chiamare solo con il suo nome di battaglia Kalyna, in un post sul canale Telegram del Reggimento Azov. “Vi chiedo di non confondere i concetti di patriottismo e nazismo”, ha aggiunto.
L’unità di fanteria è stata creata nel 2014 da volontari con inclinazioni politiche nazionaliste e spesso di estrema destra, per combattere i separatisti in Ucraina orientale. Ma, mentre comincia il secondo mese di invasione della Russia, il reggimento è stato fondamentale per lo sforzo di resistenza compiuto a livello nazionale, con ruoli di primo piano nelle principali battaglie a Kiev, Kharkiv e, soprattutto, Mariupol.
Andriy Biletsky, uno dei comandanti fondatori delle forze di Azov e un ex deputato facente parte della sua stessa ala politica scissionista, il Corpo Nazionale, ha raccontato al Financial Times con una telefonata da Kiev che “sono la spina dorsale delle difese di Mariupol”, aggiungendo che ci sono circa 1.500 combattenti di Azov in città. “Siamo in testa nelle battaglie più serie”, ha detto.
All’inizio si trattava di una milizia con poco più di 300 truppe che combattevano i separatisti sostenuti da Mosca, mentre ora “ci sono decine di migliaia” di combattenti di Azov, ha detto Biletsky. Ha aggiunto che la maggior parte serviva nelle unità di difesa territoriale dell’Ucraina, tra cui più di 1.000 a Kharkiv. Il Ministero dell’Interno non ha voluto commentare la dimensione stimata delle forze di Azov.
“La storia di Azov è radicata in un battaglione di volontari formato dalla leadership di un gruppo neonazista. Ma è certo che Azov si è depoliticizzato. La sua storia legata al movimento di estrema destra è abbastanza irrilevante oggi”, afferma Anton Shekhovtsov, un esperto ucraino di Vienna sulle connessioni della Russia all’estrema destra europea
La maggior parte dei combattenti di Azov “sono patriottici, molti di loro sono nazionalisti. Ma la maggioranza degli ucraini oggi sono nazionalisti”, ha detto Biletsky. Sostiene che molti ucraini ora guardano agli “eroi” come Stepan Bandera, un leader nazionalista che si è opposto sia agli sforzi nazisti che sovietici per salvaguardare l’indipendenza dell’Ucraina.
I combattenti di Azov contano israeliani, azeri, georgiani e persino russi nelle loro fila, secondo Biletsky. Pubblicano video di loro stessi che attaccano il nemico – facendo esplodere i carri armati russi o caricando soldati russi legati e semi-nudi su un camion.
I suoi membri e sostenitori si scrollano di dosso l’etichetta neonazista come “propaganda russa”, soprattutto dopo l’insistenza ripetuta di Vladimir Putin, il presidente della Russia, che ha invaso l’Ucraina per “de-nazificare” il paese.
“Se guardiamo le azioni della Russia, per esempio la distruzione su base etnica delle città per il solo fatto di essere ucraini, probabilmente questo assomiglia di più all’etichetta di nazismo”, ha detto Biletsky.
Il presidente Volodymyr Zelensky – che è ebreo e questo mese ha conferito il titolo di Eroe dell’Ucraina a un comandante di Azov – lunedì ha detto che nei tentativi di pace l’Ucraina ha rifiutato di discutere il desiderio della Russia di “denazificazione” e “smilitarizzazione”, che ha definito “cose completamente incomprensibili”.
“Il modo in cui Putin e il Cremlino usano i termini ‘nazismo’ e ‘fascismo’ è radicato nell’era sovietica quando, allora come oggi, indicava chiunque non volesse essere parte dell’Unione Sovietica o del mondo russo”, afferma Taras Kuzio, un ricercatore britannico-ucraino presso la Henry Jackson Society, un think-tank.
Sergei Lavrov, il ministro degli esteri di Putin, ha accusato le truppe di Azov di “trasformare le persone in scudi umani… mettendo lì le loro attrezzature di attacco e aprendo il fuoco sulle posizioni delle truppe russe” in un ospedale di maternità bombardato a Mariupol. I funzionari ucraini e statunitensi hanno negato queste affermazioni.
“Sono sotto il fuoco costante della propaganda russa perché ai russi non piace l’idea di una nazione ucraina, la vedono come una minaccia”, ha detto Alex Kovzhun, un consulente di Kiev che ha aiutato a sviluppare il programma dell’ala politica di Azov. Ha detto che l’ideologia del Corpo Nazionale è simile a un “partito conservatore europeo di destra, ma non è sicuramente di ultradestra”.
Ha spiegato che l’Azov è formato da storici, tifosi di calcio e uomini con esperienza militare, alcuni che sfoggiavano “tatuaggi dubbi” – tra cui il Sole Nero e il Wolfsangel usati dai nazisti ma ora rivendicati come simboli pagani da alcuni membri del battaglione.
Hanno prima combattuto a fianco di un esercito ucraino che era stato indebolito dalla presidenza filo-russa di Viktor Yanukovych e sono stati incorporati nella guardia nazionale dopo aver contribuito a riprendere Mariupol nelle feroci battaglie durante il 2014.
“Fin dall’inizio ho visto l’unità come una parte delle forze armate dell’Ucraina”, afferma Biletsky, che ha lasciato l’Azov per candidarsi al parlamento, dato che i parlamentari non possono essere nelle forze armate.
Nel 2016, l’ONU ha documentato che i membri di Azov hanno incorporato le loro truppe e le loro armi in edifici civili nella regione del Donbass. Due anni dopo, il dipartimento di stato americano ha etichettato il Corpo Nazionale come un “gruppo d’odio nazionalista”, e lo ha collegato ad un gruppo che ha “attaccato” un campo-rom a Kiev.
Le inclinazioni politiche di alcuni membri di Azov non sono mai state popolari per la maggior parte degli ucraini. Il Corpo Nazionale faceva parte di un blocco con altri partiti di estrema destra che ha ricevuto poco più del 2% dei voti nelle elezioni parlamentari del 2019.
Ma gli ucraini liberali temono che il reggimento possa beneficiare politicamente della sua abilità sul campo di battaglia. “Sono questi il genere di fascisti che vogliamo a comandare il nostro paese una volta che questa guerra sia finita?” domanda un linguista a Kiev.
Per ora il programma politico passa in secondo piano. “Azov non segue alcuna ambizione o obiettivo politico durante la guerra”, ha detto Oleksandr Alfyorov, uno storico ed ex portavoce di Azov. Il Corpo Nazionale, ha spiegato, aveva anche “sospeso le attività politiche” perché tutti i membri attivi avevano “ormai imbracciato le armi o erano diventati volontari”.
Poiché i combattenti di Azov sono necessari per lo sforzo bellico, i volontari hanno la sensazione di aver guadagnato il sostegno degli ucraini non tanto per le affiliazioni politiche, ma perché sono più preoccupati di difendere il paese.
“L’interesse nel nostro movimento è aumentato anche prima dell’aperta aggressione della Russia”, ha detto Serhiy Bevz, un combattente di Azov a Kiev, citando l’addestramento del reggimento dei civili in preparazione al conflitto. “Siamo pronti a difendere il nostro Stato dagli invasori, con tutte le nostre forze”.
Nel suo post su Telegram, Kalyna, il vice comandante, ha detto: “Il patriottismo è quando difendi il tuo paese e non attacchi gli altri”. Stroncando i guerrafondai russi, ha aggiunto: “Non abbiamo mai cercato di impadronirci di terre straniere, ma dobbiamo affrontare i veri nazisti del 21° secolo”. Slava Ukraini! [“gloria all’Ucraina!”]”.
Financial Times non attendibile. Qualsiasi narrazione sul i mercenari Azov parladi nazisti feroci , chiedete ai 15mila morti dal 2014 ad oggi per mano dei nazisti di estrema destra. Fratelli D’Italia ormai obbedisce al suo padrone Draghi. Prima volta nella storia che in barba al cod. 11 della costituzione , il parlamento approva la guerra in Ucraina senza opposizione. Un onta alla costituzione stuprata e agli italiani che non vogliono la guerra
Questo articolo riferisce ovviamente la narrazione che i padroni USA vogliono imporci, per convincere l’Europa ad appoggiare Zelenski ed autodistruggersi. L’Ucraina viene sacrificata sull’altare americano delle guerre a giro per il mondo (Irak docet), che trainano l’economia americana.. ci venderanno il gas liquefatto, ci venderanno gli F35, e tutti gli altri armamenti, si faranno pagare i soldati stazionanti in Europa… Azov è nazista al 100%, creatura sponsorizzata dalla Cia per provocare tramite l’Ucraina il conflitto in Europa contro la Russia e fare tanti bellissimi affari per i super cartelli industriali americani.