«Vorresti collaborare con l’Amministrazione Trump?». È con questa domanda che un truffatore ha cercato di agganciarmi, sfruttando sogni e ambizioni per intrappolarmi in una rete di inganni. Un attacco mirato e sofisticato, che punta a un target specifico con la promessa di un’occasione imperdibile.I truffatori, dopo mesi di osservazione del mio profilo, hanno messo in scena un piano preciso, progettato per apparire autentico.
Apparentemente, ero il candidato ideale: un giornalista con una nota simpatia per Donald Trump, che sarebbe stato entusiasta di un’opportunità di quel livello. Ma ciò che sembrava l’occasione della vita, ben presto si è rivelato un elaborato tentativo di frode, mirato a sottrarre denaro e informazioni personali.Il contatto iniziale è avvenuto tramite Citizen, un mio follower su Instagram che, dopo mesi di like e commenti ai miei post sulla politica americana, mi ha scritto chiedendomi se mi interessasse un contatto diretto con l’Amministrazione Trump. Mi ha raccontato che la sorella di Kari Lake (volto noto dei repubblicani, candidata nel 2022 come governatore dell’Arizona) era una sua vicina di casa e che, essendo legata al team di transizione di Trump, avrebbe potuto facilitare questa connessione. La proposta era intrigante e lì per lì ci ho creduto, così ho seguito il profilo (privato) di Sarah Lake su Instagram. Quando lei ha accettato la mia richiesta le ho scritto, e Sarah si è subito presentata come una persona molto vicina al team di Trump.
Successivamente, Sarah ha garantito l’accesso diretto a personalità come Elon Musk, Donald Trump Jr. e Tucker Carlson, scrivendomi in un’email: «Questo è il modo più rapido per arrivare a Donald Trump Jr., Ivanka, Tucker Carlson ed Elon Musk. Le decisioni importanti sono prese a quel livello, e sarò io a guidarti per raggiungerle.» Inoltre, ha rincarato la dose, aggiungendo che stavano cercando «giornalisti indipendenti in Europa che possano lavorare direttamente con il nuovo team per combattere la censura», dipingendo l’intera operazione come una straordinaria opportunità professionale. Subito dopo mi ha richiesto di inviare esempi del mio lavoro giornalistico per dimostrare il mio valore e ottenere il via libera da un presunto assistente personale di Donald Trump Jr.
Dopo aver lodato i miei articoli, Sarah mi ha chiesto di inviarli all’indirizzo email di questo “assistente”. Anche in questo caso, non si trattava di un indirizzo ufficiale, ma di una Gmail che conteneva 47GOP e alcuni numeri: un riferimento evidente al fatto che Trump è il 47° presidente più GOP, che è la sigla del Partito Repubblicano. Poco dopo, ho ricevuto una risposta dall’assistente, che mi ha scritto: «Perché sappiamo solo adesso di te? Sei esattamente il tipo di persona che stiamo cercando.»
L’email proseguiva spiegando che Sarah mi avrebbe scritto a breve per spiegarmi come procedere. Poco dopo, Sarah ha iniziato a fare richieste più esplicite, tra cui il pagamento di somme per “logistica e prenotazioni” relative a un meeting che si sarebbe tenuto a Washington a inizio febbraio. In un’email, ha indicato che i costi ammontavano a $80,000, metà dei quali avrei dovuto coprire personalmente tramite un pagamento in Bitcoin. In cambio, mi è stato promesso un rimborso di $300,000 e altri benefici una volta integrato nel team di comunicazione di Trump.


A quel punto, avendo compreso che si trattava di uno scammer, decido di assecondare la situazione, curioso di capire fino a che punto si sarebbero spinti e con quali modalità avrebbero cercato di ingannarmi.I truffatori hanno usato un linguaggio strategico per fare leva sulle mie emozioni. Frasi come «sei fortunato» e «questa è un’opportunità unica» o «il cielo sarà il tuo unico limite» erano studiate per creare un senso di gratitudine e obbligo. Allo stesso tempo, hanno fatto pressione affinché agissi rapidamente, sottolineando che il tempismo era essenziale per garantire la mia inclusione nel progetto.
La pressione è aumentata con frasi come: «Questa è la tua occasione, dimostra che sei pronto per il grande palcoscenico.»All’inizio mi sono lasciato coinvolgere, ma appena è cominciato lo scambio di messaggi ho voluto indagare più a fondo. Ho molta esperienza con le relazioni politiche e istituzionali, e in passato ho già avuto contatti con l’entourage di Trump.
Mi sono sempre relazionato con persone con un nome e un cognome, con profili verificabili e con email ufficiali. Questi dettagli mancavano completamente in questo caso, quindi ho deciso di approfondire.Ho fatto una ricerca online su “Sarah Lake” per verificare eventuali collegamenti con Kari Lake, senza ottenere alcun riscontro. Esaminando il suo profilo Instagram, ho notato dettagli che non quadravano: tra i suoi follower non c’erano figure riconducibili a Trump o al suo entourage, e la maggior parte dei commenti e dei like ai suoi post provenivano da profili chiaramente falsi. Le sue foto la ritraevano come una donna molto attraente – con ogni probabilità erano state rubate da un account reale – e venivano alternate a contenuti presi dai profili ufficiali di Trump, del Partito Repubblicano e di Kari Lake.
Tutti questi indizi hanno rivelato il quadro di una frode ben costruita, ma priva di autenticità.Alla fine, la conversazione si è conclusa quando è diventato evidente che l’obiettivo reale fosse quello di ottenere denaro e informazioni personali. Ho segnalato a Instagram e Gmail i profili e le email coinvolte, dopodiché ho fatto gli screenshot di tutte le conversazioni e li ho bloccati.
Questo tentativo di frode ha seguito un piano ben studiato, sfruttando diverse tattiche per risultare credibile.
Selezione accurata del target:
monitorando il mio profilo per mesi, i truffatori hanno analizzato il mio lavoro e le mie opinioni politiche, costruendo un approccio personalizzato.
Uso di nomi noti:
accreditarsi come persone vicine a Kari Lake, Donald Trump Jr., Elon Musk e Tucker Carlson è servito a legittimare la narrativa.
Promesse irrealistiche:
offrire un rimborso elevato ($300,000) e l’accesso diretto a figure influenti è stato uno stratagemma per rendere l’offerta irresistibile.
Richieste di pagamento tramite criptovalute:
la richiesta di utilizzare Bitcoin è un chiaro segnale di truffa, dato che tali transazioni sono difficili da rintracciare.
Manipolazione psicologica:
attraverso complimenti, promesse di successo e pressione emotiva, i truffatori hanno tentato di abbassare le difese della vittima.
Tempismo:
la scelta del giorno prima dell’Inauguration Day non è casuale, ma funzionale ad aumentare la pressione e a rinforzare il concetto di adesso o mai più. Questo tentativo di scam dimostra l’elevato livello di sofisticazione di alcune frodi online, che combinano manipolazione emotiva, false promesse e uno studio mirato del profilo della vittima. Non sorprende che la cronaca ci abbia raccontato anche di persone molto in vista, cadute ingenuamente nella rete di millantatori che intendevano frodarle.
Ecco alcune lezioni importanti
Verifica delle informazioni:
è indispensabile controllare l’identità di chi propone opportunità lavorative.
Diffidare delle richieste di denaro:
soprattutto se legate a criptovalute o altri metodi di pagamento non tracciabili.
Segnalare tempestivamente:
denunciare attività sospette alle piattaforme digitali è essenziale per proteggere se stessi e gli altri.Ho deciso di condividere questa esperienza per sensibilizzare tutti sui rischi che corriamo nel mondo digitale.
Questo tentativo di truffa è particolarmente subdolo perché sfrutta abilmente le emozioni, facendo leva su ambizioni personali e utilizzando il ricatto morale per indurre reazioni impulsive. È una lezione importante su quanto sia essenziale mantenere alta la guardia e non lasciarsi trascinare dall’entusiasmo o dalla pressione. Sognatori sì, fessi no.