25 marzo: una giornata per Dante e Tolkien

Il 25 marzo è un giorno particolarmente significativo per la cultura, italiana e non solo. In esso infatti, dal 2020 (quando la commemorazione è stata istituita) si celebra il “Dantedì”, ovvero il giorno di Dante. La data, spiegano gli studiosi, è stata scelta perché è quella in cui il Sommo Poeta avrebbe iniziato il suo viaggio nell’aldilà, poi raccontato nella Divina Commedia. In programma, per rendere omaggio ad uno dei massimi esponenti della letteratura mondiale, numerose iniziative tra cui eventi, conferenze, letture pubbliche e appuntamenti vari in tutta Italia ed in particolare a Firenze e Ravenna, le due città che hanno ricoperto particolare significato nella vita del Poeta.

Oggi però non si commemora solo la figura di Dante. Il 25 marzo, infatti, è anche il Tolkien reading Day, perché proprio il 25 marzo, come ricorda sui social Oronzo Cilli, è stato distrutto a Mordor l’Unico Anello. “Tra Dante e Tolkien – scrive l’esperto – esiste un legame particolare che va oltre la semplice coincidenza di questa giornata. L’accademico inglese, prima ancora che romanziere, fu profondamente legato al Poeta toscano e alla sua opera, come dimostra la sua decennale adesione alla Oxford Dante Society. Questa prestigiosa società dantesca, attiva dal 1876, è composta da soli 15 membri, tutti docenti dell’Università di Oxford. Tre volte l’anno i suoi membri si riuniscono per un pranzo nel collegio dell’ospitante di turno, seguito da un discorso su un tema dantesco e dalla lettura e discussione di alcuni versi della Commedia”. Il professore di Oxford aderì all’associazione nel 1945 e partecipò agli appuntamenti e ai lavori della stessa per dieci anni, collaborando con illustri colleghi inglesi e italiani.

Tolkien, dunque, fu un dantista. E questo è dimostrato dal suo profondo interesse per la Commedia, che studiò a lungo anche approfondendo opere di commento sulla stessa. Inoltre, sottolinea Cilli, “nel 1947 lesse un suo componimento durante una riunione della Okford Dante Society”. Si tratta “di un testo lungo dieci pagine” che “analizza il tema della lusinga in Dante, con riferimenti ai Canti XVIII dell’Inferno e I del Purgatorio”. Cilli, che racconta di aver avuto la fortuna di esaminare e trascrivere l’opera nel 2018 e che da allora l’ha studiata con interesse, aggiunge che in essa “oltre a citare in italiano passi della Commedia, riportò estratti, sempre in italiano, di Giovanni Boccaccio. E fece riferimenti alla poesia medio-inglese del XIV secolo e a Geoffrey Caucher, autore dei Racconti di Canterbury”. Un elemento, quest’ultimo, secondo Cilli particolarmente significativo, perché “Tolkien scrisse, a proposito della diffusione della cultura italiana in Europa e della sua influenza sull’Inghilterra medievale, allora periferia della Cristianità latina: sebbene Chaucer non venisse letto in Italia, Dante era ben letto nell’Inghilterra del XIV secolo. Un grande tributo alla grandezza del Sommo Poeta” dice ancora Oronzo Cilli. Che conclude il suo scritto augurando a tutti “una buona giornata, magari trascorsa leggendo qualche pagina di Dante e Tolkien”.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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