Veronica Panariello non è l’unica, e l’Italia non è il solo paese dove avvengono certi orrori. Ormai è quasi una consuetudine scoprire mamme che ben lontane da essere pazze, uccidono i loro figli, spesso bambini in tenera età quando non proprio neonati. Lo fanno per i motivi più disparati. Da chi vuole eliminare un pesante fardello – spesso madri single che non godono dell’appoggio di un uomo – a chi ha un bisogno talmente feroce di essere al centro dell’attenzione da arrivare a un estremo allucinanti, e perfino chi vede i propri figli come un ostacolo al proprio successo.
Le forze dell’ordine della contea di Berks , in Pennsyilvania, hanno tenuto una conferenza stampa alle 14:00 di ieri per informare il pubblico che la 36enne Lisa Rachelle Snyder è stata accusata di aver ucciso i suoi due bambini, rispettivamente di 8 e 4 anni. Ma non sono solo queste le accuse mosse contro questa giovane donna, ci sono anche manomissione di prove, pericolo per il benessere dei bambini, crudeltà sugli animali e rapporti sessuali con un cane.
Tutto era cominciato un paio di mesi fa, il 23 settembre scorso, quando una donna sconvolta aveva telefonato al 911 per chiedere aiuto. La polizia, subito accorsa sul posto, aveva incontrato Lisa Snyder che, disperata, sosteneva di aver rinvenuto i suoi due giovanissimi figli – Conner Snyder di 8 anni e Brinley Snyder, 4 anni – impiccati a una trave nel seminterrato della loro casa. Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, i ragazzini erano ancora appesi alla trave, entrambi in stato di incoscienza e in arresto cardiaco. L’intervento di abili paramedici aveva permesso ai ragazzini di essere rianimati, senza che però fosse possibile farli uscire dal coma. In seguito, per i due piccoli non c’è stato nulla da fare: per troppo tempo il loro cervello era stato privato dell’ossigeno e così il 26 settembre, 3 giorni dopo i fatti, a 14 minuti di distanza l’uno dall’altra, venivano loro staccati i mezzi di supporto vitale. Non è dato sapere se il supporto vitale sia stato staccato per volontà della madre, o se siano stati solo i medici a decidere.
In seguito, la donna aveva riferito agli agenti che suo figlio Conner da un po’ di tempo era vittima di bullismo nella scuola che frequentava, e questo aveva creato al ragazzino non pochi problemi psicologici. Secondo Lisa Snyder , Conner negli ultimi tempi era diventato apatico, mangiava poco, e non voleva andare a scuola. Inoltre, dimostrava una grande sofferenza a restare lontano da casa e trascorreva moltissimo tempo con la sorellina più piccola. Il ragazzino, secondo la donna, aveva anche manifestato la volontà di uccidersi, ma aveva anche detto che se non l’aveva ancora fatto era perché aveva paura di ‘andarsene da solo ’. Pochi giorni dopo la morte dei bambini, poi, Lisa Snyder era tornata su Facebook, aggiornando il suo profilo con una foto e scrivendo: ‘Parole cicatrici, voci che distruggono, bulli che uccidono’.
La polizia aveva esaminato il luogo del ritrovamento dei corpi dei due fratellini, rinvenendo una sedia capovolta che forse aveva permesso ai due di raggiugere i cappi preparati in modo fin troppo abile. Questo, e anche una serie di approfondite indagini che non avevano fatto emergere nessun sostanziale problema di Connor nella scuola elementare di Greenwich-Lenhartsville dove aveva frequentato la terza elementare, o comunque con altri ragazzini, avevano riportato l’interesse degli inquirenti su Lisa Snyder.
A questo punto, non è ancora noto come gli investigatori avrebbero collegato la madre alla morte dei bambini o quali prove li abbiano aiutati a costruire il loro caso anche se, sembra, siano state rinvenute alcune foto compromettenti della donna. Inoltre, sembrerebbe anche che grosso peso abbia avuto la testimonianza di una persona di cui ancora non è stata fivelata l’identità, e che avrebbe vissuto in casa con la Snyder e i due bambini. Il testimonio misterioso – che potrebbe essere l’altro figlio di Lisa, un giovane adolescente – avrebbe riferito agli inquirenti che i bambini non giocavano mai nel sottoscala, ma che anzi Connor aveva paura di scendere lì sotto. Inoltre, sempre secondo questa deposizione, Connor non avrebbe mai riferito in casa episodi di bullismo, men che meno ultimamente sarebbe apparso triste o depresso. Un altro testimone ha detto alle autorità che tre settimane prima del dramma, la Snyder le avrfebbe confidato di essere depressa e In seguito, gli investigatori hanno dichiarato che durante l’indagine di 10 settimane si è rilevato solo che Conner ‘sembrava essere un bambino felice’ e che l’unica persona a dichiarare che il bambino di 8 anni era vittima di bullismo e depressione era stata sua madre.
Ieri mattina, infine, è arrivato l’arresto di Lisa Snyder, – che per la verità era nell’aria – senza che la donna abbia opposto alcuna resistenza. Non è ancora stato reso noto nemmeno il nome dell’avvocato difensore.
Nei prossimi giorni si attendono maggiori informazioni su questo caso.