Abuso d’ufficio, Rampelli (FdI): il 90% delle inchieste è archiviato ma Csm continua a difendere l’indifendibile

“Il Consiglio superiore della Magistratura conferma che il 90% delle inchieste sull’abuso d’ufficio finisce con l’archiviazione ma contestualmente sottolinea la necessità di non procedere alla sua riforma. Sarebbe utile, però, che il Csm spiegasse anche perché quasi la totalità delle inchieste aperte dai magistrati finisca in quel modo. Se l’archiviazione è sempre un bel traguardo per un sindaco, il dramma è come il primo cittadino arriverà a quel traguardo. Sfinito, delegittimato e, spesso, politicamente bruciato. Entrare nel girone infernale delle inchieste giudiziarie significa uscirne sempre – come minimo- con danni reputazionali, anche quando si è svolto diligentemente il proprio dovere. Alla paura della firma di un sindaco o di un amministratore dovrebbe corrispondere un’altrettanta paura della firma da parte del magistrato. Che ha nelle proprie mani la vita dei cittadini ai quali può distruggerla anche in assenza di condanne”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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