“Aggressione fascista”: il dirigente Cgil si è inventato tutto. Figuraccia della sinistra

Mura sotto inchiesta per simulazione di reato. FdI: “Abbassare il livello dello scontro dialettico”

Aggressione fascista a Sestri Ponente, in Liguria, subita dal dirigente della Cgil-Fillea di Genova Fabiano Mura, ma è tutto inventato. Il 15 aprile il sindacalista si presenta in commissariato per denunciare di essere stato picchiato da due fascisti: “Mi hanno seguito, mi ha sputato addosso insultandomi e facendomi il saluto romano. Mi ha detto, sei un figlio di puttana, un comunista di merda. Poi è sceso anche il passeggero e mi ha dato una manata al costato, un pugno alla mascella e alcuni colpi su una gamba”, ha raccontato ai poliziotti. L’atto è di matrice politica dato che l’auto sulla quale viaggiava la presunta vittima era riconoscibile perché piena di adesivi e materiali sui prossimi referendum. La Digos allora indaga e scopre che era tutta una bufala, nessuna aggressione squadrista, come anticipato dal “Secolo XIX” Fabiano Mura, dopo aver ritirato la denuncia, è sotto inchiesta per simulazione di reato. La sinistra però aveva già compiuto la figuraccia inneggiando al pericolo fascista e al clima di violenza dilagante in Italia. 

La cantonata di Landini e compagnia

Landini interviene su La7: “Un nostro dirigente ha subito un’aggressione fascista” e attacca il governo Meloni: “Abbiamo scritto al ministero dell’Interno ma non abbiamo avuto risposta”. Dopo la scoperta dell’invenzione Landini batte in ritirata e annuncia il probabile licenziamento del dirigente. La Cgil deve fare un passo indietro, dal “non possiamo tollerare come società civile un fatto di gravità inaudita che ci riporta a tempi che pensavamo ormai lontani” al “sospiro di sollievo” per non trovarsi di fronte ad una “escalation di violenza”. L’europarlamentare Pd Brando Benifei e il parlamentare di Avs Marco Grimaldi avevano parlato rispettivamente di “fascismo” e “clima di violenza squadrista” che “sta crescendo”. Circa dieci giorni dopo da queste parole si sono rinchiusi nel silenzio sulla vicenda. Atteggiamento differente rispetto al candidato sindaco Pd alle comunali di Genova, Silvia Salis che dichiarava: “Non si può tollerare la violenza, e non si può tollerare quando si basa su un attacco pretestuoso come il lavoro e la Resistenza. È qualcosa che non possiamo tollerare come società civile”. Poi però, una volta scoperta la fake news, prova a rigirare la frittata: “Siamo parte lesa perchè quel giorno abbiamo partecipato ad una manifestazione su una dichiarazione che si è rilevata infondata”. 

FdI: “Clima insopportabilmente esacerbato”

L’affondo alla Salis arriva dal governatore della Liguria, Marco Bucci: “Prima di stracciarsi le vesti dovrebbe informarsi, c’era il tempo. Da una che vuole fare il sindaco mi aspetto una capacità di informazione immediata, altrimenti ci sono altre professioni”. La chiosa finale sulla grottesca vicenda la mette il deputato di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino con una dichiarazione di buonsenso: “In un clima già incredibilmente ed insopportabilmente esacerbato, dove si usa lo spauracchio del fascismo ad ogni piè sospinto, c’è anche chi trova il coraggio di inventarsi di sana pianta un’aggressione fisica dovuto alle proprie, presunte, ideologie. Credo che bisogna tutti fare un passo indietro e cercare con tutte le forze di abbassare il livello dello scontro dialettico, e non fomentare contrapposizioni che in Italia hanno già dato troppo dolore a troppe famiglie”

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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