“L’agricoltura italiana, da sempre cenerentola della nostra economia, con il governo Meloni ha riacquistato dignità non solo in Italia ma soprattutto in Europa. Questo decreto era necessario per una serie di ragioni, a cominciare dal dover far fronte alla concorrenza agroalimentare in un mercato incontrollato. I nostri produttori lavorano bene ma non basta perché continuano ad entrare prodotti che superano anche di dieci volte i limiti degli agrofarmaci e con questo decreto si interviene anche su questa problematica, come pure con granaio Italia contro le importazioni illegittime di prodotti di scarsa qualità, così come sulla brucellosi, sulle peste africana dei suini, sulla brucellosi bovina, bufalins e ovina come pure la tubercolosi bovina e bufalina, sulla peronospora e flavescenza dorata che colpisce i kiwi e sulle grosse problematiche del granchio blu. Il decreto guarda anche alla ricerca con l’introduzione delle Tea, che tanto serve per ridurre il consumo idrico nelle coltivazioni, come pure l’utilizzo di agrofarmaci e concimi minerali. Tutti passi significativi, come gli interventi per far fronte ai cambiamenti climatici e alla siccità, senza dimenticare le norme introdotte per contrastare quel fenomeno antico che è il caporalato. I nostri agricoltori, che sono stati riconosciuti con questo governo i custodi dell’ambiente, sono coloro che col proprio lavoro producono prodotti d’eccellenza che ci rendono orgogliosi in tutto il mondo e con il governo Meloni, finalmente, la nostra agricoltura recupera il ruolo che merita perché chi ben semina, ben raccoglie”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Bartolomeo Amidei.