Agricoltura, De Carlo (FdI): agricoltori, i più grandi ambientalisti

Prosegue il tour attraverso tutta la Nazione di “Coltiviamo l’Italia”, l’iniziativa promossa da Fratelli d’Italia per raccontare e conoscere l’agricoltura italiana. Tappa di lunedì sera (26 maggio) è stata la Cantina Vivallis di Nogaredo, in provincia di Trento.

Al fianco dei colleghi deputati Aldo Mattia e Alessandro Urzì, “padrone di casa” come coordinatore di Fratelli d’Italia per il Trentino-Alto Adige, il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare.

De Carlo, coordinatore veneto del partito, ha analizzato il rapporto tra innovazione, giovani e agricoltura – “un rapporto inscindibile; non esiste azienda agricola che faccia innovazione senza giovani. L’attrattiva verso le nuove generazioni è rappresentata proprio dal poter introdurre elementi di modernità in un’occupazione tradizionale” -, fatto luce sulla questione foreste – “il bosco avanza non a scapito del cemento ma dei pascoli, per colpa dell’abbandono della montagna. Il bosco va gestito; per questo ho proposto l’emendamento, poi approvato, da 9 milioni per affrontare il problema del bostrico, così come quelli sull’abolizione del doppio vincolo paesaggistico o sull’istituzione del registro dei crediti di carbonio agricoli e forestali” – e affrontato il tema acqua: “Acqua e suolo sono le grandi sfide del futuro; dobbiamo imparare a gestire l’acqua: di fronte a una media europea del 25%, in Italia riusciamo a trattenerne solo l’11%. Dobbiamo lavorare per la realizzazione di nuovi bacini, per affrontare i periodi di siccità sempre più frequenti”.

De Carlo ha poi sottolineato l’inversione a U nelle politiche europee “grazie all’Italia: non possiamo dimenticare come l’85% delle risorse della PAC non siano destinate alla produzione, ma alla trasformazione degli agricoltori in manutentori. Con il Governo Meloni, il motto “produrre di più e meglio”, il ruolo degli agricoltori come custodi del territorio, la sovranità alimentare sono diventate parole d’ordine anche in Europa. Finalmente c’è un’alleanza Italia-Europa che comunica correttamente il ruolo dei produttori, una ricchezza che altrimenti non avrebbe voce potendo contare solo sul 2,5% della forza lavoro nazionale”.

Spazio poi ai temi della sicurezza alimentare – “siamo la Nazione riconosciuta come più sicura al mondo, ed è per questo che tutti vogliono copiarci” – all’uso di fitofarmaci – “in tre anni i nostri agricoltori ne hanno ridotto l’uso del 12,5% a fronte di un incremento europeo del 20%, ma siamo anche la nazione dove gli pseudo-ambientalisti vorrebbero eliminarli, a scapito della salute delle piante e della produzione, mentre siamo la prima nazione per abuso di antibiotici per i propri animali domestici” – che ha portato alla sperimentazione in campo delle TEA – Tecniche di Evoluzione Assistita e che ha visto come artefice proprio il senatore De Carlo, fino alla questione lupo, con la IX Commissione guidata proprio De Carlo che ha dato il via libera “su basi scientifica” alla riduzione dello status di protezione del lupo.

Infine, una critica ai dazi, “strumenti sbagliati in un libero mercato come quello occidentale; la risposta non è la guerra economica dei dazi, ma la trattativa e l’accordo, per tutelare sia i produttori che i consumatori, che non rinunciano a qualità e sicurezza”.

“Credo che l’agricoltore sia il più grande ambientalista sulla terra”, ha concluso De Carlo, citando una frase del presidente Meloni: “Se con la sostenibilità ambientale non c’è sostenibilità economica e sociale, ci troveremo in un deserto, e nel deserto non c’è nulla di green”.

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