Agricoltura, il modello Italia approda in Ue: Fitto adotta il nuovo piano a sostegno dei contadini

Novità in Europa in fatto di agricoltura: ieri il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, l’italiano Raffaele Fitto, insieme al commissario all’Agricoltura e all’Alimentazione, Christophe Hansen, hanno presentato le nuove linee guida dell’Unione europea in campo agricolo. Un cambiamento importantissimo, una svolta chiara rispetto al suo recente passato. Svolta che mira a preservare quella sovranità alimentare che è stata, fin da subito, uno dei principi cardine del governo di Giorgia Meloni, riuscendo a esportarlo anche in Europa.

Si tratta della “Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione – Plasmare insieme un settore agroalimentare ed agricolo per le future generazioni”, un documento che rimette al centro appunto caratteri imprescindibili per l’agricoltura di tutto il continente: la sovranità, contro la concorrenza sleale estera che si basa dalla mancanza di vincoli vessatori imposti dall’alto (quelli del Green deal europeo, ad esempio); la protezione delle produzioni locali, la riduzione degli oneri, la sburocratizzazione normativa. Un modo, insomma, per semplificare la vita agli agricoltori, per troppo tempo considerati l’ultima ruota del carro, quasi colpevolizzati di essere i maggiori inquinatori, non considerando però il loro ruolo e il loro stesso interesse nella salvaguardia dell’ambiente, nella cura, nella selezione e nella qualità del prodotto. Dimenticando come il settore primario sia il primo ingranaggio su cui si basa la nostra società per intero.

Un’importanza fondamentale che è stata finalmente riconosciuta anche da Bruxelles, anche per opera del primo conservatore giunto in una Commissione Ue, Raffaele Fitto. “Il cibo e la sovranità alimentare dell’Unione europea non sono negoziabili per l’Unione europea” ha detto, aggiungendo che “il cibo è chiave per la competitività economica dell’Ue” e specificando che “gli agricoltori europei non sono parte del problema, ma della soluzione”. Il commissario Hansen ha rimarcato l’importanza di proteggere gli agricoltori con “programmi assicurativi sul campo, simili alle polizze auto, anche per le gravi minacce alla produzione agricola”.

Il ministro Lollobrigida: “Restituiamo centralità al mondo agricolo”

A rimarcare l’importanza di questo importante passo in avanti rispetto al recente passato, è stato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, rivendicando i risultati del governo italiano in Europa: “Dal documento presentato – ha detto – apprendiamo che la visione promossa dall’Italia ha finalmente trovato condivisione in quella della Commissione, superando l’ideologia Green dell’allora vicepresidente Timmermans, che ha portato a gravi problemi ed a mobilitazioni per il mondo agricolo”. Le tematiche che contano davvero “trovano finalmente spazio in questa nuova visione: dalla sovranità alimentare europea, essenziale e non negoziabile, alla valorizzazione delle produzioni locali, fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori. Quando in passato abbiamo sollevato questi temi, sia in Italia che in Europa, non sono mai mancate critiche e scetticismi. Oggi, la nostra visione non solo è diventata realtà, ma ha conquistato un ruolo centrale nel futuro dell’Europa. Come Governo italiano – ha specificato – abbiamo dimostrato con i fatti, attraverso lo stanziamento di ingenti risorse, oltre 11 miliardi di euro, con norme a tutela delle filiere e un’assidua azione diplomatica, di voler restituire centralità al mondo agricolo”. Elogi anche dagli europarlamentari di Fratelli d’Italia: “La visione per l’agricoltura e l’alimentazione presentata oggi dal vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto e dal commissario per l’Agricoltura Christophe Hansen è una boccata d’aria fresca – ha detto il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo nonché vicepresidente del partito dei Conservatori europei, Carlo Fidanza – per un settore che è stato martoriato negli ultimi anni da un’eccessiva burocrazia e dal dogmatismo ideologico verde. Con questo nuovo approccio – ha aggiunto –, l’agricoltore europeo non è più trattato come un nemico, come nel caso di Frans Timmermans, ma è giustamente riconosciuto come il primo custode della natura, il cui ruolo deve essere centrale in ogni decisione”.

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