Arrivata a Bruxelles per l’imminente Consiglio europeo, durante il quale i leader Ue discuteranno di temi quali la crisi in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, l’economia europea, la questione migratoria e le relazioni esterne (con particolare attenzione ai Balcani), il Presidente del Consiglio Meloni, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa.
Il bluff di Hamas
Sulla questione mediorientale ha affermato con decisione: “C’è un impegno comune a livello europeo per lavorare per una de-escalation, per evitare un conflitto che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Su questo c’è unità di intenti. Sicuramente il dibattitto servirà a capire nel concreto che cosa l’Unione Europea possa fare.”
Aggiungendo che l’Unione Europea può giocare “un ruolo importante in questa fase”, dando una “concretezza alla soluzione della questione palestinese”, che appare ora come uno degli strumenti più efficaci per sconfiggere Hamas.
“Il bluff che Hamas porta avanti è quello di aver fatto le cose atroci che ha fatto per difendere la causa palestinese. Io credo che no c’entri assolutamente niente Hamas con la causa palestinese. E credo sia giusto trovare un modo per raccontarlo”, ha infine spiegato.
Trilaterale con Macron e Scholz
A Bruxelles il premier ha avuto modo anche di discutere con il presidente Francese e il Cancelliere tedesco di una soluzione relativa allo scenario critico tra Serbia e Kosovo. “Stiamo cercando di trovare una soluzione sulla base di un lavoro molto lungo che è stato fatto particolarmente da Italia, Francia e Germania, e dall’Unione Europea. Stiamo cercando di fare i passi avanti.”
Questione migranti
“Sono soddisfatta della lettera della Presidente von der Leyen”, ha dichiarato sul tema migranti. “Con la lettera di ieri ha dimostrato che l’Unione Europea intende andare avanti concretamente.”
C’è dunque stata una vera e propria rivoluzione, perché ora non si tratta più di “un tema di visione, ma è un tema di fatti.”
Meloni ha infine spiegato che quello che serve con Paesi come l’Egitto e la Tunisia è prima di tutto il rispetto. “L’ho detto e lo ribadisco. Non si può pensare di parlare con le istituzioni di un’altra nazione con l’approccio paternalistico, con questa idea di superiorità. Se si decide di approcciare un proprio partner con una prospettiva di partnership strategica, questo prevede rispetto.”
È perciò necessario agire comprendendo che il tema è costruire una partnership “molto più ampia che preveda anche investimenti, una migrazione legale, e una migrazione legale, il tutto sulla base di un lavoro serio.”