Alice Buonguerrieri: «Sul Covid troppe ombre, ma noi non ci fermiamo»

Nel pieno della legislatura, con un governo che ha fatto della concretezza e della coerenza la propria cifra distintiva, la Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid-19 rappresenta uno degli snodi fondamentali per il ripristino della fiducia tra istituzioni e cittadini. Un impegno che Fratelli d’Italia, unico partito all’opposizione durante l’emergenza sanitaria, ha assunto con chiarezza in campagna elettorale e che oggi, grazie alla guida di esponenti come l’On. Alice Buonguerrieri, si sta traducendo in un lavoro puntuale e coraggioso. Dalla trasparenza sui fondi pubblici alla denuncia degli abusi normativi, dalle testimonianze delle vittime alle gravi irregolarità legate alla vicenda “mascheropoli”, la Commissione sta facendo emergere verità ignorate troppo a lungo. In questa intervista, l’On. Buonguerrieri fa il punto sul lavoro svolto, sui prossimi obiettivi e sul significato politico di una battaglia che non è solo sul passato, ma sul futuro della democrazia italiana.

Onorevole Buonguerrieri, la Commissione Covid ha svolto un lavoro intenso per fare luce sulla gestione della pandemia. Quali ritiene siano i risultati più significativi raggiunti finora sotto la guida di Fratelli d’Italia, e come valuta il sostegno ricevuto dal Governo Meloni, che fin dall’inizio ha mostrato un impegno chiaro per la trasparenza e la ricerca della verità?

Durante la campagna elettorale del 2022 Fratelli d’Italia, unica forza politica all’opposizione in epoca Covid, ha preso l’impegno con i cittadini di bandire gli arbitrari provvedimenti fortemente restrittivi e privi di fondamento scientifico imposti dai governi precedenti, di dare risposte agli italiani che denunciano di aver subito danni, nonché di perseguire la ricerca della verità sulle ingenti spese sostenute con soldi pubblici. Fratelli d’Italia fa della coerenza un suo tratto distintivo e dunque questo impegno lo stiamo portando avanti con orgoglio. La commissione Covid ha già raggiunto diversi significativi risultati, ha dato voce a cittadini silenziati durante la pandemia, denigrati, emarginati solo per aver osato esprimere dubbi sui provvedimenti che li privavano delle più elementari libertà. E poi stiamo lavorando sodo sul filone dei soldi pubblici spesi, a partire dal caso mascheropoli: da quanto emerso finora la pandemia si sarebbe trasformata in una enorme mangiatoia alla quale partecipavano amici della sinistra, realizzatasi anche attraverso l’importazione di mascherine con CE falso, inidonee, rischiose per la salute, fatte indossare a chi affrontava l’emergenza in prima linea: personale sanitario e forze dell’ordine. Su questo e su tutto il resto faremo chiarezza.

Fratelli d’Italia ha sempre sottolineato l’importanza di accertare le responsabilità e imparare dagli errori del passato. Quali passi avanti sono stati fatti per garantire che l’Italia, grazie a un approccio finalmente responsabile, sia meglio preparata ad affrontare future emergenze sanitarie.

Giuseppe Conte, ad inizio pandemia, ha affermato che eravamo “prontissimi” ad affrontarla. Falso. L’Italia era impreparata, i provvedimenti presi erano improvvisati, inadeguati e – ribadisco – vessatori verso gli italiani, più adatti a un regime socialista che a una democrazia liberale. La totale impreparazione dell’Italia è stata confermata anche dagli auditi in rappresentanza dei parenti della vittime del Covid, delle Forze dell’Ordine, degli operatori sanitari che hanno riferito come non c’era un piano pandemico aggiornato, mancavano linee guida e i dispositivi di protezione. Il governo Meloni e il Ministero della Salute hanno finalmente approvato un nuovo Piano pandemico nazionale, che cambia totalmente marcia rispetto al triennio 2020-2022, perché si basa sulla scienza respingendo lockdown, obblighi e decisioni draconiane estranee ai passaggi parlamentari. Sono inoltre state investite risorse straordinarie sulla sanità. È chiaro che occorre tempo per rimediare agli errori commessi dai precedenti governi di sinistra.

Il lavoro della Commissione è stato riconosciuto per il rigore e la serietà con cui è stato condotto. Quali sono i prossimi obiettivi, e come crede che l’impegno di Fratelli d’Italia stia contribuendo a rafforzare la credibilità del Governo Meloni agli occhi degli italiani?

Il prossimo obiettivo, quello più immediato, è far luce sulla vicenda mascheropoli. Le pressioni politiche della struttura commissariale di Domenico Arcuri, emerse durante le audizioni in commissione, andranno indagate ulteriormente, si tratta di soldi e salute pubblica: chi consapevolmente ha importato dispositivi inidonei e pericolosi ha esposto a rischi gli italiani e potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di epidemia colposa. Noi stiamo facendo la nostra parte, crediamo sia necessario anche un approfondimento da parte della Procura per verificare tutte le responsabilità. La ricerca di verità sulla gestione del denaro pubblico così come su tutte le decisioni di natura medica, fra cui la raccomandazione della tachipirina e vigile attesa e l’obbligo vaccinale, rafforza agli occhi degli italiani l’immagine di coerenza e radicalità nei valori che caratterizza Fratelli d’Italia.

Durante le audizioni, sono emerse rivelazioni importanti: dalle mascherine inidonee acquistate a peso d’oro alla gestione opaca dei fondi durante il governo Conte, fino alle testimonianze chiave – come quella dell’avvocato Alessandro Canali. In che modo la Commissione, grazie al lavoro costante di Fratelli d’Italia, sta facendo chiarezza su questi punti e restituendo fiducia ai cittadini nelle istituzioni?

È emerso in particolare che, nonostante i tanti alert inviati alle istituzioni già dal marzo 2020 sul rischio di importazione di dispositivi inidonei, i controlli sulle importazioni del commissario straordinario Arcuri sono stati abbattuti e ciò ha determinato l’immissione nel mercato di dispositivi non a norma. È ormai chiaro che mentre la parte migliore dell’Italia combatteva contro il virus, vi erano spregiudicati che facevano affari sulla pandemia ai danni dello Stato, agevolati dall’abbattimento generalizzato sugli sdoganamenti effettuato dalle istituzioni che avrebbero dovuto proteggere l’Italia. Come detto prima, Fratelli d’Italia intende andare avanti per fare chiarezza e arrivare alla verità su tutto ciò che riguarda la pandemia, a partire dalla preparazione dell’Italia, dalla gestione dei soldi pubblici, per proseguire con le scelte inerenti le cure e gli effetti avversi da vaccino. Mantenere gli impegni assunti genera fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Così come rinsalda il legame tra legislatore e cittadini l’impegno ad aver scritto la parola fine a provvedimenti degni di uno Stato autoritario, il quale, al contrario, diffonde paura e non fiducia.

Quali sono stati i momenti più significativi delle audizioni finora condotte? Ritiene che i risultati ottenuti possano incidere concretamente sulle future politiche sanitarie del Governo Meloni?

In nove mesi di lavoro, con un ritmo serrato che difficilmente si riesce ad assicurare in una commissione bicamerale, che per riunirsi deve ogni volta trovare gli incastri tra gli impegni delle due Aule parlamentari, di momenti significativi ce ne sono stati tanti. A causa dell’ostruzionismo della sinistra, evidentemente preoccupata di ciò sarebbe potuto emergere in commissione, abbiamo iniziato in ritardo rispetto all’inizio della legislatura, ma stiamo recuperando il tempo perduto.

Il Governo Meloni e Fratelli d’Italia hanno posto con forza l’accento sulla necessità di una gestione trasparente e responsabile. Quali differenze sono emerse, in modo evidente, rispetto all’approccio delle precedenti amministrazioni, segnate da opacità, decisioni discutibili e una cultura del controllo più che della libertà?

Le differenze sostanziali sono quelle tra chi ama la libertà e chi è invece alfiere di un sistema di controllo autoritario, tra chi considera i cittadini parte di una comunità con identità da rispettare e a cui dare fiducia e chi invece li considera oggetto di decisioni prese dall’alto, da governanti sovente non votati ma frutto di giochi di palazzo. È la differenza tra conservatori e vetero-socialisti travestiti.

La pandemia ha rappresentato un passaggio critico per la democrazia italiana. Restrizioni sproporzionate, mancanza di trasparenza e imposizioni ideologiche hanno segnato uno dei momenti più difficili per i diritti dei cittadini. L’ex ministro Speranza, nel suo libro poi ritirato dal mercato, scriveva che “il socialismo sarebbe dovuto ripartire dal Covid”. Che giudizio dà su un’impostazione così ideologica e quali danni pensa abbia prodotto per la libertà e la democrazia?

Come disse Giorgia Meloni dal palco di piazza del Popolo alla chiusura della campagna elettorale del 2022: “Non accetteremo più che l’Italia sia l’esperimento dell’applicazione del modello cinese a un Paese occidentale”. Così è stato. Quando la libertà dei cittadini viene sacrificata sull’altare di dogmi, per altro scientificamente molto deboli, i danni per la democrazia e per il tessuto sociale sono inevitabili.

Molti fatti oggi confermati – come l’origine del virus e le responsabilità del regime comunista cinese – erano stati bollati come teorie complottiste. A questo si aggiunge la censura imposta dalle Big Tech in accordo con l’amministrazione Biden, che ha colpito le voci dissenzienti. La Commissione intende fare chiarezza anche su questi episodi? E quale ruolo ha avuto Fratelli d’Italia nel difendere il diritto all’informazione libera?

Per Fratelli d’Italia la libertà d’informazione è un diritto inalienabile, ma concretamente e non per slogan come lo è invece per la sinistra. Spesso dietro il paravento della lotta alle fake-news vengono censurate opinioni scomode e questo è inaccettabile. La commissione Covid farà chiarezza anche sui metodi comunicativi utilizzati in tempo di pandemia e sui casi di libertà d’espressione violata o contratta durante la pandemia.

Infine, onorevole, cosa si sente di dire ai cittadini che guardano con fiducia al lavoro della Commissione e che si aspettano dal Governo Meloni una vera discontinuità rispetto al passato, basata su trasparenza, responsabilità e rispetto della Costituzione?

Il Governo Meloni ha già dimostrato piena discontinuità con il passato sotto ogni profilo e con atti concreti, per esempio riammettendo da subito in servizio i medici e operatori sanitari sospesi dal lavoro per non essersi vaccinati o annullando le multe sollevate ai cittadini che non si sono conformati ai diktat del Governo sprovvisti di logica e fondamento scientifico, elaborando un piano pandemico che esclude, fra le altre cose, la possibilità di limitare la libertà delle persone a suon di DPCM, esclude l’utilizzo dissennato dei lockdown e dei vaccini come unica soluzione terapeutica. Il lavoro in commissione procede speditamente, stiamo mantenendo anche sotto questo profilo gli impegni presi. Si tratta di coerenza anche grazie alla quale la fiducia in Giorgia Meloni e il consenso di Fratelli d’Italia continua a crescere. Agli italiani mi sento di dire che continueremo su questa strada.

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Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

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