Alluvione. Barcaiuolo (FdI): Noi al lavoro per ripartire, da una sinistra senza argomenti solo polemiche

“Stupisce che anche in situazioni tragiche come quella dell’alluvione che ha da poco colpito la nostra regione, la retorica dell’opposizione si focalizzi su aspetti e dettagli temporali tra l’altro del tutto decontestualizzati. A marzo 2023 infatti, quando l’alluvione non aveva ancora colpito la nostra Regione, il ministro Musumeci aveva dichiarato che ‘il tempo massimo per la ricostruzione post emergenza fosse di 9 anni’. Il tutto a conferma delle fake news diffuse dai parlamentari PD”. Lo dichiara in una nota il Senatore Michele Barcaiuolo, Coordinatore dell’Emilia-Romagna di Fratelli d’Italia.

“Non ci possiamo più permettere di impiegare 40 anni per ricostruire così come accaduto in Sicilia nella Valle del Belice, ma anche in Emilia con la costruzione post sisma: dopo 12 anni la struttura commissariale è ancora aperta. E ai parlamentari romagnoli, che a differenza di quelli emiliani non scelgono il silenzio e sottolineano come 9 anni siano segno di sventura, facciamo notare che ‘delle due l’una’: o è aperta perché lavora alla ricostruzione, che quindi dopo 11 anni e mezzo è ancora in corso, oppure è ancora aperta perché ‘utile’ a qualcuno. Questo la Regione a guida Bonaccini dovrebbe spiegare”. E prosegue: “L’alluvione in Emilia-Romagna, come il terremoto, non poteva essere evitata, viste le dimensioni e la portata. Ma, come ribadito dal ministro Musumeci, il danno poteva essere contenuto. Abbiamo, in sede di prevenzione, tutto il dovere di contenere il rischio, di evitare che gli italiani piangano vittime o di ritrovarsi senza un tetto. In Italia è spesso mancata la prevenzione, ed è questo il focus sul quale fermarsi a riflettere”.

“Per la ricostruzione, continua il senatore Barcaiuolo, non accettiamo le accuse di lentezza della sinistra: bisogna fare prima le stime, trovare i fondi e poi nominare un commissario. Che pare essere la priorità del Pd. Occorre arrivare velocemente a una stima dei danni il più possibile precisa, condizione necessaria per ottenere indennizzi alti. E questo è un lavoro che il governo sta facendo di concerto coi territori. Sono stati stanziati in tre giorni più di 2 miliardi di euro, investiti per la prima fase emergenziale, la più grave, ora si cercheranno risorse per la ricostruzione, si organizzano tavoli con le parti sociali, con i sindaci, con le province”.

“Se poi l’unico problema della sinistra sono le interviste del ministro e il nome del Commissario straordinario qualche domanda occorre porsela: ma non staremo al loro gioco. In ballo c’è il futuro di una regione che si è già rimboccata le maniche per ripartire”, conclude Barcaiuolo.

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