Altro che Aquaman: Bonelli combatte il cambiamento climatico a colpi di sassi, docce brevi (e prediche)

Il Leader dei Verdi rinuncia al condizionatore e si lava in fretta. Ma più che una politica ambientale, sembra una predica da supereroe in pensione.

Il Parlamento italiano ha assistito a molte scene memorabili nella sua storia. Tra queste, ha visto un deputato sventolare due sassi nel bel mezzo di una seduta parlamentare. Protagonista? Naturalmente Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e ormai supereroe dell’ambientalismo sfegatato e insensato.

Bonelli si presentò in Aula con due pietre raccolte personalmente nel fiume Adige. Una mossa che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere simbolicamente potente e drammatica. Peccato che l’effetto fu più vicino ad una commedia che alla denuncia ambientale. Quelle pietre, secondo Bonelli, servivano a mostrare quanto la siccità avesse colpito i nostri fiumi, puntando il dito – neanche troppo velatamente – contro il Governo. Memorabile la risposta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che negò di essere paragonabile a Mosè, ricordando che il prosciugamento dell’Adige non poteva certo essere attribuito a un ministero in carica da pochi mesi.

Aquaman, quello vero, almeno controlla le maree. Il nostro, invece, lancia pietre e metafore in cerca di applausi sui social. Non soddisfatto della performance fluviale, Bonelli ha poi concesso una notizia shock: in un’intervista ripresa dal quotidiano Libero e rilanciata dalla pagina di Atreju, ha dichiarato con orgoglio: “Non ho il condizionatore. E faccio solo docce brevi.”

L’onorevole Bonelli ha ufficializzato il suo stile di vita austero come se fosse un modello da seguire, una medaglia al valore (ovviamente verde). Sfortunatamente, milioni di italiani non si trovano nella condizione di scegliere se usare o meno il condizionatore: lo accendono (se lo posseggono) perché fa caldo, non per sfizio. E se fanno la doccia in fretta, spesso è perché il costo dell’acqua e dell’energia non consente pause.

Torniamo però ai sassi, perché meritano una riflessione a parte. Pensare che basti mostrare due pietre per testimoniare la crisi climatica è conseguenza di un ambientalismo spicciolo, tutto simboli. Dove sono i dati? Le proposte concrete?

Il problema è serio, ma l’approccio no. Il cambiamento climatico non si combatte nei teatri commediando Aquaman, ma con infrastrutture, investimenti e strategie. Parlare solo di sacrifici quotidiani – condizionatori spenti e docce rapide – significa scaricare tutto il peso sui cittadini, mentre la politica può limitarsi al moralismo e alle prediche. 

Bonelli ha mostrato il vuoto della loro proposta politica. È questa la classe dirigente che dovrebbe guidarci verso la transizione ecologica?

E qui si arriva al nodo centrale della contraddizione “green”: come si può parlare di futuro sostenibile, di emissioni zero, di nuove politiche energetiche… senza nemmeno voler discutere seriamente di energia nucleare? L’Europa, anzi, il Mondo, sta tornando a parlarne. 

Ma l’allegra compagnia di Bonelli continua a dire “no” a tutto, rifugiandosi in un ambientalismo ideologico, ostile al progresso e incapace di fare i conti con la realtà.

Ci chiediamo anche: dove sono i provvedimenti concreti di Bonelli&Co in Parlamento? Dove sono le proposte per la gestione delle risorse idriche? O i piani per l’agricoltura sostenibile, l’innovazione tecnologica e l’energia? Forse dimenticati insieme al sapone, in nome delle docce brevi.

Il rischio, con questo tipo di racconto, è di allontanare i cittadini dal serio tema ambientale. Perché quando l’ecologismo diventa imposizione, diventa bandiera, quando si trasforma in teatro e in predica morale, perde forza. Diventa elitario, lontano, fastidioso.

Bonelli potrà anche essere l’Aquaman dei Sassi, ma se vuole davvero aiutare, farebbe bene a sostituire le pietre e gli sketch comici con proposte serie.
Il cambiamento climatico va affrontato con serietà. Che è esattamente ciò che gli italiani meritano e richiedono.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Michele Intartaglia
Michele Intartaglia
Michele Intartaglia, classe 2004, originario di Procida. Studente di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati