Al via ieri sera negli spazi di Casa Toniolo l’edizione 2025 di “Treviso finestra sulle Dolomiti”, promosso dalla Vita del popolo in collaborazione con Aldo Solimbergo. Protagonista dell’appuntamento d’esordio è stato il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, che ha illustrato novità e potenzialità della nuova legge sulla montagna.
“Parliamo di un provvedimento che io reputo straordinario, frutto del grande lavoro del Ministro Calderoli che ha voluto avviare il lavoro su questa legge già da inizio legislatura: questo ha permesso al Parlamento di lavorarci, di coinvolgere tutti e di non trasformarla in un “contentino elettorale”. È un aiuto importante anche per me, unico parlamentare della provincia di Belluno e chiamato a difendere un territorio molto vasto, complesso e con tematiche e problematiche lontane e diverse da quelle dei grandi centri urbani”.
De Carlo ha poi esaminato alcuni aspetti della legge, “dal mio emendamento, approvato e diventato un articolo della norma, che permette la mobilità verso i tribunali senza l’assenso dell’ente cedente, per velocizzare e agevolare i trasferimenti verso la macchina della giustizia, alle nuove professioni della montagna, che sono state volutamente descritte in maniera generica per poter sostenere attività che magari oggi ancora non ci sono e che sono e saranno fondamentali per rispondere a tutte le nuove esigenze della montagna. Per rendere attrattiva la montagna, servono medici e insegnanti, e quindi ecco gli incentivi per le assunzioni in quota; dobbiamo attirare nuove persone e “lasciar andare” chi oggi vive la montagna per permettergli di riportare a casa le conoscenze acquisite e spenderle nel suo territorio”.
Poi il rapporto tra uomo e natura, “con il bosco che si sta espandendo non a scapito del cemento, ma dei prati e dei pascoli, abbandonati nel corso degli altri”; l’opportunità olimpica, “invidiata da tutta Italia, che sta portando migliorie infrastrutturali e importanti investimenti nell’accoglienza”; la sanità, “che non deve ragionare solo in termini di vicinanza, ma soprattutto di eccellenza e specializzazione dei servizi”; il lavoro, “gli incentivi per lo smart working, per le aziende degli under 40 e quelli per gli asili nido, servizio indispensabile per le giovani famiglie”; le cooperative di comunità “che consentono di erogare servizi culturali ed economici che sono soprattutto punti sociali nei piccoli comuni montani”.
“Pianura e montagna non devono vedersi in contrasto, siamo strettamente connessi. Se in un paese di montagna mancano i servizi, la gente scappa, le case non valgono più niente, il bosco abbandonato avanza e cresce il rischio idrogeologico non solo in quota, ma anche per la pianura; non possiamo fermare l’aria con le mani, dobbiamo cominciare a guardare il mondo della montagna con gli occhi delle nuove generazioni: è proprio su queste basi che è nata questa straordinaria legge sulla montagna, un provvedimento sostenibile economicamente, socialmente e ambientalmente”, ha concluso De Carlo.